La retta dell’asilo nido aumenta dell’8%, fioccano proteste

Como, per Palazzo Cernezzi "è adeguamento agli indici Istat". Il centrosinistra: si torni indietro

Un salasso, l’ennesimo, al rientro delle vacanze per tante famiglie comasche è stata la scoperta che la retta dell’asilo nido dei loro bimbi è aumentata quasi dell’8%. La decisione è stata presa da Palazzo Cernezzi per adeguare agli indici Istat il costo dei servizi, dopo due anni in cui le tariffe erano state congelate per effetto del Covid. Così c’è chi spenderà anche 50 euro in più al mese per mandare al nido il proprio bimbo, arrivando a versare anche 700 euro.

"Il Comune di Como torni sui suoi passi e riveda subito la decisione. Si trovino le coperture nel bilancio che, ricordiamo, gode di ottima salute con 60 milioni di avanzo – intervengono Patrizia Lissi del Pd e Barbara Minghetti di Svolta Civica –. A Palazzo Cernezzi parlano di un progressivo miglioramento della situazione legata al Covid ma i cittadini rimangono in chiara difficoltà. Con l’inflazione alle stelle e l’inverno di una crisi energetica alle porte, l’ultima cosa di cui hanno bisogno è che l’amministrazione Rapinese sganci l’ennesima tegola sulle loro teste". Per ora però l’amministrazione non sembra disposta a fare marcia indietro e l’unica concessione alle famiglie in difficoltà è di rivolgersi ai servizi sociali, esibendo l’Isee, per ottenere riduzioni e aiuti. "Per molte famiglie, lasciare i figli al nido non è una scelta ma un obbligo" concludono le rappresentanti di centrosinistra. Ro.Ca.