La mostra fotografica su piazza della Loggia. La polemica non si placa

Brescia, divide la paternità delle immagini

La mostra fotografica  su piazza della Loggia. La polemica non si placa

La mostra fotografica su piazza della Loggia. La polemica non si placa

Non si placa la polemica sulla mostra fotografica “Maurizio Galimberti. Piazza Loggia 1974”, inaugurata a Brescia l’8 marzo al Museo di Santa Giulia nell’ambito del Brescia Photo Festival. Nelle scorse settimane erano arrivati due reclami per la mancata indicazione della paternità delle foto scattate nei minuti dopo l’esplosione della bomba di piazza della Loggia, usate nella composizione della mostra. A reclamare che fosse attribuita la corretta paternità erano stati Carla Cinelli, figlia di Silvano Cinelli (supportata dall’associazione “ilbiancoenero”), e Pietro Barbieri, medico. A suscitare indignazione, non solo la mancata menzione, ma anche l’attribuzione delle foto, fatta in alcune interviste, a Renato Corsini, curatore della mostra nonché direttore artistico del Macof, centro della fotografia italiana.

Nei giorni scorsi sui totem promozionali della mostra, in via San Faustino, è comparsa la scritta a penna "Foto originale di Silvano Cinelli, fotoreporter bresciano", mentre su change.org è stata lanciata una petizione. Ieri, è arrivata un’altra dura presa di posizione. Claudio Rizzini, fotoreport free lance e membro dal 2020 dell’associazione ilbiancoenero, ha scritto al Macof dicendosi indignato perché "non sono stati citati gli autori Pietro Gino Barbieri, Silvano Cinelli ed Eugenio Ferrari mentre nel contempo (in un’intervista di Fondazione Brescia Musei, ndr) è stato dato un risalto eccessivo e fuorviante al ruolo di Renato Corsini". Per tanto, in segno di solidarietà, ha chiesto che siano rimosse le sue fotografie dal sito del Macof: non immagini di poco peso, perché erano state come finaliste per il premio Dondero 2017 e 2018.