Inverigo, mezzo secolo in bilico per il no a una colata di cemento

Dal pre-dissesto al caro tasse: dal ’76 il Comune non riesce ad archiviare la sua battaglia ambientalista

Valle del Lambro, il cuore dell'area verde

Valle del Lambro, il cuore dell'area verde

Inverigo (Como) - Il giallo dell’estate da leggere sotto l’ombrellone per gli oltre 9mila abitanti di Inverigo non l’ha firmato Agatha Christie o John le Carré ma la Corte di Cassazione che a sorpresa, un paio di settimane fa, ha cassato la sentenza di secondo grado che condannava l’amministrazione comunale a risarcire la proprietà Victory con un maxi indennizzo di oltre 8 milioni di euro. Il frutto avvelenato della convenzione stipulata nel lontano 1966 tra l’amministrazione comunale di allora e la società Astaie che aveva acquistato l’area dell’Orrido e le cascine, oggi parte del Parco Regionale Valle Lambro, per realizzare una città satellite con un potenziale costruttivo di 1 milione e 300mila metri cubi. Una sorta di quartiere per ricchi all’interno dei confini del paese, in parte nell’area di esondazione del Lambro, in grado di accogliere 15mila abitanti e un campo da golf.

Un progetto controverso contro il quale si mobilitarono in tanti, compresi gli abitanti Inverigo che per dare maggior forza alle loro azioni costituirono l’associazione Orrido. Dopo un’incredibile odissea giudiziaria proseguita per mezzo secolo la Victory aveva ottenuto la vittoria in Appello, costringendo il Comune a indebitarsi tanto da dover dichiarare il pre-dissesto per poter onorare il suo debito. Ora lo scorso 28 luglio la Corte di Cassazione ha ribaltato di nuovo tutto. "La corte di Cassazione ha cassato la sentenza di Appello e rinviato la causa alla medesima corte in diversa composizione per la definizione del merito della controversia e la definizione delle spese – spiega il sindaco, Francesco Vincenzi -. La parte interessata è la Victory che pena l’estinzione dell’intero giudizio deve provvedere entro il prossimo 28 novembre". Il nodo del contendere ruota attorno alle opere di urbanizzazione realizzate dall’azienda prima della stipula della convenzione, il 2 dicembre del 1966, ovvero le strade che dal centro paese arrivano fino al corso del Lambro, opere che in un prima stima datata 1965 sono valutate in 277.835 lire, pari a 143mila euro attuali, e in una successiva perizia vengono quantificati in 3.737.000 lire pari a 1.930.000 euro.

La Cassazione ha stabilito che le opere di urbanizzazione, anche se inutilmente realizzate, non sono state solo una perdita ma anche un vantaggio per la Victory perché così i suoi terreni hanno acquisito maggior valore, stabilendo anche che spetta al privato quantificare l’esatto importo del danno subito per poterlo contestare al Comune. "Con questa ordinanza la Cassazione ha cassato la sentenza del secondo grado della Corte di Appello, essendo venuto meno il titolo esecutivo abbiamo chiesto se si può sospendere il pre-dissesto perché è venuto meno il debito fuori bilancio, lo stiamo approfondendo con i tecnici e con i legali – conclude il vicesindaco Alessandro Anzani -. Sospenderemo i pagamenti futuri, pari a 2,9 milioni di euro per i prossimi 4 anni, con riserva di farci restituire 5,2 milioni di euro già versati. Quello che è importante è che c’è stata l’inversione dell’onere della prova, la Cassazione. Prima era il Comune che doveva dimostrare il valore delle opere, adesso è onere della Victory dimostrare il valore delle opere fatte prima e soprattutto il valore pari a zero dei terreni dopo che la convenzione è venuta meno. Questa pronuncia è importante perché dice che in secondo grado c’è stato qualcosa che non andava sul quantum. Sarà nostra premura capire le prossime mosse da fare per tutelare il Comune e i cittadini". Il Comune insomma non solo sospenderà i pagamenti, ma sta anche valutando la possibilità di ottenere un titolo esecutivo per chiedere indietro alla Victory i milioni già pagati. Per gli abitanti di Inverigo finale migliore a questa storia non poteva esserci.