In Lombardia maxi-debito da 128 miliardi

L’esposizione delle famiglie secondo la Cgia di Mestre. Il record nazionale si registra a Milano: più di 33mila euro per nucleo

di Roberto Canali

Le famiglie lombarde sono gravate di un debito di 128 miliardi di euro, più o meno come quattro o cinque manovre Finanziarie, e anche se si fa la media la cifra è di quelle che fanno tremare i polsi: 28.688 euro per nucleo, secondi solo al Trentino Alto Adige al primo posto in Italia con un indebitamento di 28.883 euro. Rispetto al 2019 si tratta di un aumento del 5,4%, corrispondente a 6,5 miliardi in più dovuti in parte ai nuovi debiti contratti e in parte all’interesse maturato. Secondo i dati elaborati dall’ufficio studi della CGIA di Mestre oltre un quinto del debito delle famiglie italiane è qui, con un’esposizione ben superiore ai 22.237 euro che gravano in media nel resto d’Italia.

Nel conteggio sono ricompresi mutui e leasing, prestiti personali, prestiti contro cessione di stipendio, aperture di credito in conto corrente che in genere forme di credito al consumo, spese effettuate con le carte di credito, prestiti su pegno. A preoccupare l’Ufficio studi della CGIA, comunque, non è tanto ciò che si è in grado di misurare, ma quello che non si riesce nemmeno a intravedere; come, ad esempio, il rischio usura. Un fenomeno, quest’ultimo sempre difficile da misurare e ancor di più oggi a fronte di dati che sono fermi a un paio di anni fa, prima della pandemia. Cinque delle prime dieci province in Italia per entità di debito sono nella nostra regione. Al primo posto c’è Milano con 33.523 euro a famiglia (+8,1% rispetto al 2019), segue Monza-Brianza al secondo posto con 31.547 euro e un aumento de 4,9%, Como è al quinto posto con 29.564 in aumento del 4%. Più staccata Varese all’8° posto in Italia con 28.452 euro e un aumento del 3,9%, seguita da Lodi al 9° con 28.220 euro un aumento 3,2%. Per trovare le altre province lombarde occorre scendere più in basso: Bergamo è 17° con una media di 25.509 euro per famiglie a un aumento del 3,2%, Lecco 19° con 24.603 e +4,1%, Brescia 21° con 24.533 e +3,4%, Cremona 34° con 22.794 e +3,9%, Pavia 35° con 22.760 euro e +1,8% e Sondrio è al 57° posto con 19.151 euro e un aumento dell’esposizione del 4,7%. "Ancorché lo stock dei debiti sia in aumento e gli effetti negativi del caro vita e del caro bollette siano esplosi solo dopo l’inizio di quest’anno, la situazione è critica, ma non drammatica – spiegano dall’ufficio studi della CGIA –. È probabile che l’incremento sia in parte riconducibile alla forte ripresa economica avvenuta l’anno scorso. Va altresì segnalato che le aree provinciali più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati. Sicuramente in queste realtà tra gli indebitati ci sono anche nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori potrebbero essere legati ai significativi investimenti avvenuti negli anni scorsi nel settore immobiliare che, ovviamente, sono riconducibili a famiglie benestanti. I dati dell’Istat ci dicono, inoltre, che le crisi che si sono succedute dal 2008 in poi hanno aumentato il numero dei nuclei familiari in difficoltà economica, visto che gli effetti di questi choc economici hanno aumentato il divario tra poveri e ricchi".