
Controlli della guardia di Finanza (foto di archivio)
Como – I militari della Guardia di Finanza hanno constatato il mancato pagamento dell'IMU da parte di una struttura ricettiva situata nei pressi del Lago di Comabbio. In particolare, i militari della Sezione Operativa Navale Lago di Lugano hanno verificato che, per il periodo dal 2019 al 2024, non sarebbero stati pagati tributi locali per un importo complessivo pari a circa 540.000 euro, comprensivo delle previste sanzioni.
L'attività è stata eseguita a seguito di un pregresso controllo demaniale effettuato nel 2023, con il quale erano stati constatati illeciti urbanistici relativi al mancato accatastamento di 300 unità abitative collocate su un'area di 67.000 mq, con la conseguente segnalazione all'Agenzia delle Entrate - Ufficio del Territorio dei singoli proprietari degli immobili ai fini della regolarizzazione urbanistica.
La posizione della struttura ricettiva
Nel pomeriggio di mercoledì 22 gennaio l’amministrazione della struttura ricettiva accusata delle presunte irregolarità ha rilasciato una nota sulla vicenda, negando qualsiasi addebito.
"Il complesso La Vecchia Fornace – si legge nel documento – è già stato oggetto di una verifica ispettiva in passato (nell’ambito di controlli che stanno interessando tutte le strutture similari in provincia di Varese e di Como), a seguito della quale la società ha avviato un complesso iter di accatastamento d’intesa con l’Agenzia delle Entrate-Territorio delle strutture amovibili presenti (mai oggetto in passato di alcuna contestazione né a livello locale né da parte del Catasto in occasione di precedenti aggiornamenti)”.
Per effetto del nuovo accatastamento, prosegue il comunicato, “è stata attribuita una nuova rendita (che dovrebbe essere applicata dal 2024, tant’è che ad oggi il Comune non ha emesso alcun avviso di accertamento sul punto). L’accatastamento così operato in un’ottica di leale cooperazione con GdF Squadra Navale e Agenzia ‘Territorio’, è il primo in Italia per quanto a conoscenza, alla luce di una normativa catastale non chiara in materia”.
D’altra parte, dicono ancora i responsabili della struttura, “la società ha sempre corrisposto annualmente gli importi ‘ICI/IMU’ determinati dal Comune ed è, quindi, travisata, la tesi di una evasione totale: l’importo oggi indicato come evaso da GdF, dovrà essere verificato anche in punto di debenza (perlomeno per l’epoca antecedente il 2024, anno di accatastamento e con IMU corrisposta per detta annualità) e ricomprende una componente di sanzioni (pari al 30%) certamente non dovute, giusto quanto sopra osservato”.
Prova, è la chiosa della nota, “della puntualità e della velocità della società la Vecchia Fornace spa nel risolvere le problematiche sta nel fatto che l’iter di accatastamento richiesto è stato concluso con successo in meno di 1 anno e con estrema soddisfazione da parte dell’Agenzia del Territorio”.
La società, ribadiscono gli amministratori, “opera da oltre 40 anni alla luce del sole ottemperando a tutte le richieste ricevute nel tempo, lavorando nella piena legalità e pagando puntualmente tutti i tributi dovuti”.