Greta Spreafico scomparsa, l’indagato e il sopralluogo: tutti i punti del giallo

Erba, il caso della rocker resta avvolto nel mistero. Spunta l’ipotesi omicidio. L’uomo che ha visto l’ultima sera: "Spero stia bene ma io non c’entro"

Greta Spreafico

Greta Spreafico

A dieci mesi dalla scomparsa di Greta Spreafico, c’è un fatto da cui partire ed è che la Procura di Rovigo avrebbe iscritto sul registro degli indagati il nome di un sospettato, nei giorni scorsi, con l’ipotesi che abbia avuto un ruolo in un mistero che, ancora oggi, sembra essere però lontano dal trovare una soluzione. A questo si è aggiunta una ulteriore svolta: un sopralluogo dei carabinieri a casa del giardiniere Andrea Tosi, l’ultimo ad averla vista la sera della sua scomparsa. Di Greta, cantante rock di 53 anni di Erba, non si hanno più avute notizie dalla notte tra il 2 e il 3 giugno dello scorso anno, sparita mentre si trovava a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, luogo di origine della sua famiglia. Era lì per firmare il rogito per la vendita della casa del nonno, fissato per il 6 giugno: l’avrebbe venduta a un cugino per 80mila euro, ma a quell’appuntamento non si era mai presentata. Da quel momento, il nulla, interrotto solo da dettagli che di tanto in tanto sembravano poter aprire delle nuove strade, ma in realtà mai sufficienti a comprendere che fine possa aver fatto la donna.

A dare l’allarme era stato il compagno, che non riusciva a rintracciarla: da quel momento le indagini si erano basate soprattutto sulla ricostruzione di tutti gli spostamenti e i contatti avuti da Greta nelle ultime ore in cui è stata vista. Dopo aver passato la serata con Tosi, fino alle 2 di notte, si sarebbe allontanata da sola a bordo della propria auto, una Kia Picanto nera vista l’ultima volta alle 5.30, senza tornare a casa. Qui era stato trovato uno dei suoi due telefoni, mentre l’altro era sempre rimasto spento e non raggiungibile: l’ultimo messaggio era stato per il fidanzato, gli aveva chiesto dove si trovasse, poi più nulla.

A dicembre era trapelata la notizia che la Procura stava lavorando su una ipotesi di sequestro di persona, come se nel fascicolo fosse entrato qualche nuovo elemento, tale da spingere le indagini in quella direzione. Ma in queste ultime ore è successo qualcosa di nuovo, non si sa quanto determinante, nel nulla e nel silenzio che da sempre caratterizza questa vicenda. Potrebbe essere, come ritiene anche l’avvocato di famiglia, Nunzia Barzan, che gli investigatori si stiano muovendo su un’ipotesi di omicidio, ma ancora una volta non è possibile sapere in base a quale elemento o novità.

Nel frattempo, i carabinieri mercoledì mattina hanno svolto un sopralluogo a casa di Andrea Tosi, che tuttavia, ai microfoni di Telelombardia, si è chiamato fuori da questa vicenda: "Non penso di essere io la persona indagata per la scomparsa di Greta Spreafico. Per me è una sorpresa che i carabinieri siano venuti a casa mia. Mi hanno chiesto se ho la possibilità di muovermi, ma io sono a piedi, non ho la macchina e non sto bene", ha detto, aggiungendo sempre ai microfoni: "A Greta non ho fatto niente. Spero solo che trovino questa persona indagata, così hanno finito di rompere. Io sono tranquillo, non mi serve un avvocato anche se questa storia mi ha buttato molto giù". Tosi è una delle persone che Greta aveva conosciuto a Porto Tolle, durante i pochi giorni trascorsi nella zona del Delta del Po: un contatto su Facebook, interessi comuni per le passeggiate in zona, pare niente di più.