
Inquinamento vecchi veicoli (Newpress)
Erba (Como), 6 giugno 2019 - Pochi giorni di caldo, dopo un inizio di primavera “invernale”, e un inverno quasi “primaverile”, sono bastati per far alzare gli inquinanti a livelli d’allarme soprattutto nella zona dell’Erbese. Il 4 giugno infatti la centralina installata in città ha fatto registrare un picco di concentrazioni di ozono pari a 187 microgrammi per metro cubo. Il dato, preoccupante, è stato il più alto di tutta la Lombardia. L’andamento delle scorse ore poi non fa presagire nulla di buono nemmeno per la zona del Lecchese e dell’Altolario. In una situazione del genere dovrebbero scattare controlli su attività produttive e traffico, ma non sembra essere nemmeno scattato l’allarme.
Nessuna comunicazione ufficiale infatti è stata diffusa dagli enti preposti a monitorare sulla salute dei cittadini. Difficile capire come mai Erba sia la zona più inquinata della Lombardia in questi giorni anche perché l’ozono viene considerato un inquinante “secondario” che si forma a causa di altri inquinanti ed è un tipico smog “estivo”. «Bastano pochi giorni di caldo e già abbiamo dei livelli di smog preoccupanti - commenta Roberto Fumagalli del Circolo Ambiente Ilaria Alpi - Eppure non si sente nessun allarme. Nessuna indicazione sanitaria è arrivata, come spesso succede in questi casi, per proteggere i soggetti a rischio come anziani e bambini. Occorre andare alla radice del problema e risolverlo. Sono dati fuori da ogni logica».