
DIZZASCO (Como) L’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sette operatori sociosanitari della Rsa Sacro Cuore di Dizzasco, sembra...
DIZZASCO (Como)L’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sette operatori sociosanitari della Rsa Sacro Cuore di Dizzasco, sembra non aver messo la parola fine alle indagini. La Procura di Como e i carabinieri di Centro Valle Intelvi, stanno ancora svolgendo accertamenti per completare le accuse nei confronti degli indagati. In questo momento, in carcere è rimasto solo Fabrizio Violetti, 50 anni di Corrido, a cui il Gip ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari, che ha invece accolto per Evelina D’Amico, 44 anni di Centro Valle Intelvi. Le loro posizioni sono ritenute le più compromesse, mentre fin da subito sono stati previsti gli arresti domiciliari per i colleghi Guglielmo Bruzzo, 33 anni di Argegno, Paola Garbagnati, 48 anni di Moltrasio, Sabrina Codara, 44 anni di Schignano, Milena Faverzani, 51 anni di Centro Valle Intelvi e Florentina Florea, 44 anni di Dizzasco, quest’ultima indagata anche per mancanze di titoli adeguati alla mansione che svolgeva.
Durante gli interrogatori di garanzia, alcuni di loro hanno ammesso le contestazioni, peraltro perfettamente visibili nei video di oltre tre mesi di intercettazioni ambientali. Per dare un senso alle condotte violente nei confronti di pazienti allettati, con disabilità fisiche o mentali, o senza parenti a cui rivolgersi per chiedere aiuto, qualcuno degli indagati ha parlato di carico di lavoro eccessivo e sproporzionato e di paghe non adeguate. Numerosi gli episodi citati nell’ordinanza di custodia, tutti connotati da botte, umiliazione e derisione degli anziani. A una donna che si lamentava, a dicembre scorso, Violetti e la D’Amico avevano detto che poteva anche buttarsi giù dal letto, per poi schizzarle acqua in faccia e deriderla dicendo che era acqua benedetta. Per un’altra degente, che aveva avuto bisogno di assistenza all’alba, la D’Amico si era rivolta a un’infermiera dicendole: "Non potevi soffocarla con il cuscino?". Pa.Pi.