Como, 2 settembre 2024 – Quando il tiro dagli undici metri che avrebbe potuto dare il pareggio al “suo” Como contro l’Udinese è sfilato a lato, Patrick Cutrone non pensava di certo che il giorno dopo avrebbe potuto essere vittima dell’odio social.
Proprio lui, che ha fatto della grinta e dell’impegno le cifre della sua carriera da attaccante, iniziata al Milan e proseguita con alterne fortune fra estero e Italia, assestandosi definitivamente sul lago, è diventato bersaglio di insulti, ingiurie e addirittura minacce che hanno coinvolto persino i suoi figli. Tutto per un rigore sbagliato.
A quanto pare in molti, utilizzando anche profili fake, hanno riversato il loro odio contro l’attaccante tornato, due anni fa, a giocare nella squadra della città in cui è nato e cresciuto.
Patrick ha sopportato in silenzio, fino a quando la misura non è stata colma. Irritato e deluso dalla valanga di attacchi volgari e inqualificabili, ha deciso di lanciare un segnale. Ha pubblicato sul suo profilo Instagram uno dei messaggi più violenti – in cui, fra l’altro, si augurava la morte ai figli (per altro Cutrone ha solo una bambina, nata nell’aprile di quest’anno) – con una sua dichiarazione.
“Accetto le critiche come giusto che sia, ma queste cose non le lascio passare”, ha scritto sui social. “Questo è un esempio di tanti altri”, la chiosa. Preludio a una mossa giudiziaria, forse un’istanza di accertamenti sui profili da cui è partita la raffica di insulti? Si vedrà. Di certo resta la conferma che il mondo dei “leoni da tastiera” è sempre in servizio permanente effettivo.