Cristian non ce l’ha fatta: l’artigiano è morto in ospedale

Titolare di una ditta di serramenti, era caduto in un cantiere in Val D’Aosta. Ha donato gli orani, lascia la moglie e una figlia

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ARLUNO (Milano)

Era in condizioni gravissime ed è spirato all’ospedale Parini di Aosta, Cristian Cattaneo, un artigiano 51enne di Arluno. Titolare di una ditta di serramenti, giovedì era rimasto ferito a Gressoney-La-Trinité, in Val d’Aosta. Stava lavorando all’installazione di un infisso in un edificio vicino agli impianti di risalita del paese, quando ha perso l’equilibrio, è caduto da una scala e ha battuto violentemente la testa.

Sul posto era giunto l’elisoccorso che lo ha trasportato in condizioni disperate nella rianimazione dell’ospedale di Aosta. Il decesso nel fine settimana.

"Lo so che ci sarai sempre e grazie alla tua sorpresa finale qualcuno potrà vivere una lunga vita grazie a te" ha scritto in un post sui social Samuela, la compagna, annunciando la donazione di organi da parte dell’uomo che salverà altre persone.

Cristian era molto conosciuto in paese. Oltre alla moglie lascia la figlia piccola e i fratelli Massimiliano e Andrea. "Ti ho conosciuto a 4 anni, ci siamo sempre visti, siamo stati amici e poi un bel giorno è scoccato qualcosa e malgrado i nostri caratteri forti ci siamo sopportati, divertiti, abbiamo formato la nostra famiglia e abbiamo la nostra Emma che da due teste dure è nata una bomba!", racconta la moglie sui social.

"Da oggi porterò il tuo numero, il 21, sempre sulla mia moto", scrive un amico dell’ambiente delle corse amatoriali, col quale andava a correre.

Sulla dinamica dell’accaduto indagano i carabinieri della stazione di Gressoney, per i funerali occorre attendere l’autorizzazione della magistratura. L’uomo stava operando nella costruzione di una scuola di sci, nei pressi dell’arrivo degli impianti in località Staffal.

Centinaia i messaggi di cordoglio che stanno arrivando alla famiglia e alla moglie, ma anche sul profilo social dell’uomo.

Un periodo davvero sfortunato per quanto riguarda gli operai dell’Alto Milanese. Non passa giorno che non ci sianno casi gravi di infortuni e in questo caso di morti. Canegrate, Parabiago, Nerviano e Legnano. Una serie di circostanze sfortunate che hanno portato decine di giovani operai in gravissime condizioni in ospedale, tanto che sul tema della sicurezza del lavoro sono intervenuti i sindaci di zona chiedendo una tavola rotonda sull’argomento.

Christian Sormani