
Sul versante italiano vanno progettati diversi lavori di potenziamento delle linee
Anche la Lombardia dovrà mettersi a correre per realizzare gli interventi legati all’AlpTransit, la nuova ferrovia transalpina che collega il Nord e il Sud dell’Europa passando per la Svizzera dove sono già state realizzate le imponenti gallerie ferroviarie del Lötschberg, il San Gottardo e il Monte Ceneri. Grazie all’alta velocità merci e passeggeri potranno spostarsi in poche ore da Rotterdam a Genova attraversando l’Italia, Svizzera, Germania e l’Olanda. L’opera andrà completata entro il 2040, ma mentre al di là delle Alpi le opere procedono a ritmo spedito, nel nostro Paese si sconta qualche ritardo.
"Completare AlpTransit e potenziare le infrastrutture di accesso è fondamentale per garantire competitività e sostenibilità alla nostra economia - spiega Giacomo Zamperini presidente della Commissione speciale che cura i rapporti tra Lombardia e Confederazione Elvetica - Il documento che abbiamo approvato all’unanimità sollecita un maggiore impegno politico e istituzionale per il completamento dell’opera, progetto cruciale per la sostenibilità e l’efficienza del trasporto ferroviario, e impegna Regione Lombardia a intervenire nelle sedi istituzionali più opportune, nazionali e internazionali, affinché vengano intrapresi tutti gli sforzi necessari a terminare l’opera".
Grazie ai 23 miliardi di franchi investiti dalla Svizzera, sono state completate le tre gallerie che compongono il sistema Alp Transit (Lötschberg, Gottardo e Ceneri) per un totale di 106 km su 217 totali della linea Milano-Zurigo percorsi oggi in 3 ore e 17 minuti. Mancano i bypass di Bellinzona e Lugano e il tratto Lugano-Chiasso. In Italia va invece completato il traforo del Terzo Valico tra Tortona e Genova (fine lavori 2026) per un investimento di 9,4 miliardi. Inoltre vanno realizzati i lavori di potenziamento della Milano-Chiasso, il terzo binario tra Como e Seregno, lo scavalco del bivio Rosales a Como e l’elettrificazione della Como-Lecco. Va poi risagomata la galleria Monte Olimpino oggi impercorribile dai biplanari.
R.C.