Contrabbando di orologi di lusso e "taroccati": il giro tra Italia e Svizzera

Le Fiamme Gialle di Como smascherano l'affare: prodotti di pregio introdotti in Italia eludendo i controlli e vendita online di marchi contraffatti. Ventidue persone nei guai

Guardia di Finanza a Como (Archivio)

Guardia di Finanza a Como (Archivio)

Como, 26 aprile 2022 - Trenta orologi di lusso per un valore stimato di 794.500 euro sequestrati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Como insieme a 19 orologi taroccati, sul modello di marchi celebri: l'operazione è nata nell'ambito di un più ampio piano di intervento indirizzato a reprimere il contrabbando e il commercio di prodotti contraffatti e non sicuri. In particolare, nel corso di un controllo nei pressi dei valichi doganali, veniva fermata, da una pattuglia appartenente al Gruppo di Ponte Chiasso, un'autovettura proveniente dalla Svizzera, al cui interno, riposto sul sedile posteriore, è stato rinvenuto un sacchetto che conteneva banconote per un totale di 87.000 euro.

Le indagini, anche utilizzando le banche dati in uso alla Finanza, permetteva di far emergere un contesto criminale dedito ai traffici illeciti, sia con riferimento a fenomeni di contrabbando, attraverso la linea di confine con la vicina Svizzera, di orologi e oggetti preziosi, che a reati inerenti all'introduzione nello Stato nonché al relativo commercio di prodotti falsi. I metodi utilizzati per il contrabbando di orologi di pregio erano sostanzialmente due: l'acquisto degli orologi in Svizzera e la loro introduzione nel territorio italiano senza assolvere i diritti doganali, ovvero l'acquisto in Italia in regime di non imponibilità, tramite l'intestazione dei beni a persone compiacenti residenti all'estero, prevedendone l'esportazione in Svizzera e la successiva reintroduzione in Italia senza dichiarazione. Al termine delle indagini, coordinate dalla locale Procura, è stato possibile accertare, oltre al reato di contrabbando, anche la commissione di reati di ricettazione, nonché di introduzione nello Stato e di commercio di prodotti contraffatti previsti e aggravati in quanto commessi in modo sistematico. Le cessioni degli orologi contraffatti avvenivano principalmente attraverso piattaforme online e siti dedicati, ove venivano pubblicizzati i prodotti. A seguito di un primo contatto solitamente telefonico o via e-mail, seguivano trattative dirette e poi la consegna del prodotto. 

La ricostruzione investigativa ha permesso di ricostruire un commercio di centinaia di orologi falsi, per la maggior parte di origine cinese e di ottima fattura, da parte delle persone coinvolte. All'autorità giudiziaria sono così state segnalate 22 persone, di nazionalità italiana e svizzera. E, oltre agli orologi, sono state sottoposte a sequestro anche banconote per un importo pari a 122.730 euro, frutto dell'attività criminosa.