Como, è polemica sulle grandi mostre. «Ingressi? Che flop»

Sotto accusa l’assessore alla Cultura Cavadini: solo 20.125 in quattro mesi di rassegna

L’assessore alla Cultura, Luigi Cavadini (a destra)

L’assessore alla Cultura, Luigi Cavadini (a destra)

Como, 1 dicembre 2015 - Cala il sipario senza troppi rimpianti sulla mostra di Villa Olmo, dalla quale occorre eliminare definitivamente l’aggettivo grande, pleonastico visto il numero di biglietti strappati: 20.125 in quattro mesi di rassegna, per di più nell’anno di Expo. Malgrado il tema di attualità e la presenza di opere, alcune delle quali inedite, di un centinaio di autori del calibro di De Chirico, Warhol, Pistoletto, Lichtenstein, Chia, Cattelan, «Com’è viva la città» si merita il secondo gradino delle mostre flop, almeno al botteghino, organizzate negli ultimi dodici anni a Villa Olmo.

Riuscì a fare peggio solo il primo episodio della trilogia voluta da Luigi Cavadini, «La città nuova oltre Sant’Elia» che non andò oltre le 16.957 visite, ma a parziale giustificazione del risultato modesto va considerato che il tema della mostra era difficile e che le opere rimasero esposte cinque settimane in meno. Il flop è invece pieno rispetto a «Ritratti di città», la mostra dell’anno scorso, che chiuse con 23.306 ingressi. Partita bene, con 1.079 ingressi lo scorso 17 luglio, in occasione dell’inaugurazione, la mostra è stata ben presto dimenticata. Per accorgersene basta leggere il dato sulla provenienza dei visitatori: comaschi per il 35%, dal resto della Lombardia per il 29,6%, mentre i visitatori stranieri non sono andati oltre il 20,89% (grazie a francesi e americani, rispettivamente il 4,13% e il 4,46% dei visitatori locali), probabilmente turisti in vacanza sul lago desiderosi di ammirare Villa Olmo, indipendentemente dalla mostra.

Malgrado gli eventi collaterali legati alla rassegna e i laboratori didattici i gruppi scolastici sono stati solo 66, comprese 14 classi della scuola d’infanzia che non è dato sapere quanto abbiano apprezzato le opere degli artisti d’Avanguardia. «Con l’edizione 2015 della Mostra raccogliamo un buon risultato – si sforza di vedere il bicchiere mezzo pieno l’assessore Luigi Cavadini - di cui sono sicuramente soddisfatto. L’autunno ha visto un crescendo di pubblico. Positivo il riscontro delle visite scolastiche, ma anche gli ingressi dei singoli in forte aumento nella fase finale. Sono molto soddisfatto della mostra e della ricaduta culturale che ha avuto sulla città: il messaggio è stato recepito a diverso livello sia dai giovani che dagli adulti. Gli studenti hanno potuto seguire interessanti offerte culturali, costruite ad hoc per loro e per le diverse età. Molto positivo anche il seguito che hanno avuto i 32 eventi collaterali proposti in villa».