Clandestini in auto, l’arrestato: "Li ho incontrati per strada"

Ronago, il trentaquattrenne bloccato sabato ha provato a giustificarsi, ma il gip non ha creduto alla sua versione

"Ero andato in Italia a fare benzina. Poi li ho visti, per strada. Ho capito subito che erano in difficoltà, mi hanno detto che erano in viaggio verso la Svizzera e che non mangiavano da cinque giorni. Così gli ho dato un passaggio, per pietà e per aiutarli". È questo il racconto che ieri mattina Samer Alsheikh, siriano di 34 anni residente in Svizzera, a Morbio inferiore, ha fatto al gip di Como che lo ha interrogato. L’uomo era finito in carcere sabato sera con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, quando una pattuglia della Guardia di finanza di Ponte Chiasso, ha notato la sua Opel Zafira diretta verso il confine, al valico Crociali dei Mulini, direzione uscita dallo Stato italiano.

A bordo c’erano sei clandestini siriani, di cui tre minorenni, senza documenti di identità. Cinque di loro erano stati fotosegnalati il 30 agosto dalla polizia di Reggio Calabria, probabilmente in concomitanza di uno sbarco, mentre il sesto non era mai stato censito in Italia. Alla sua versione il giudice non ha creduto, convalidando l’arresto e disponendo la custodia cautelare in carcere, come chiesto dal magistrato di turno, Antonia Pavan. L’ipotesi è che i sei siriani si stessero muovendo verso nord, appoggiandosi a una delle tante reti di favoreggiamento dell’immigrazione, che agganciano i migranti non appena sbarcano in Italia, o forse già da prima. Ad ogni passatore viene affidato un tratto del loro viaggio, ma il più pericoloso è certamente il passaggio dal confine italo-svizzero, il più assiduamente presidiato. Pa.Pi.