Campione, dopo i croupier largo ai camerieri

Riaperta la casa da gioco si attende il via del ristorante panoramico che sarà esternalizzato e darà lavoro a una sessantina di persone

Alcuni giocatori arrivano al Casino' di Campione d'Italia di nuovo aperto al pubblico dopo

Alcuni giocatori arrivano al Casino' di Campione d'Italia di nuovo aperto al pubblico dopo

Campione d'Italia (Como), 13 febbraio 2022-  La fortuna sembra essere finalmente girata nell’exclave da quando, il 26 gennaio scorso, ha riaperto la casa da gioco dopo tre anni e mezzo di stop. Insieme ai giocatori sono tornati i turisti e gli affari in paese. "La riapertura ha restituito dignità e lavoro a diverse famiglie, residenti e cittadini Aire dei Comuni limitrofi - ha spiegato il sindaco, Roberto Canesi, nel corso dell’ultima seduta del consiglio comunale - È stato un percorso complesso e difficile, soprattutto per le innumerevoli problematiche tecnico giuridiche che si sono dovute via via affrontare e risolvere. La società Casinò di Campione Spa, con i suoi legali, ha predisposto un piano economico finanziario di concordato che già in questi primi giorni di apertura ottiene conferma e che fa guardare al futuro con ottimismo. Come da sempre sostenuto dalla nostra amministrazione è stato confermato che l’immagine del Casinò di Campione non si è offuscata nei 4 anni di inattività". Una boccata d’ossigeno soprattutto dal punto di vista dell’occupazione, ai 174 dipendenti della casa da gioco si aggiungeranno entro breve anche quelli dei ristoranti e di tutti quei servizi che, il nuovo cda del casinò d’accordo con il Tribunale di Como ha deciso di esternalizzare. "Nel vecchio Casinò erano occupate circa 495 persone, mentre ora il piano concordatario prevede la riassunzione di 174 unità che, aggiunti alle circa 60 unità dedicate ai servizi che saranno esternalizzati, consentirà di dare lavoro a circa 230 persone, con prospettive crescenti compatibilmente con le risultanze del piano concordatario. La riapertura della casa da gioco deve, per rilevanza, essere paragonata all’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato del quinquenni o 2018-2022, atto con cui si andrà a normalizzare la situazione economica e finanziaria del Comune". Nell’attesa si è deciso di mettere all’asta il porto turistico di Riva Galassi e l’area Fornace, già finiti all’incanto senza successo nei mesi scorsi. Le nuove offerte andranno presentate entro il prossimo 14 marzo, e il Comune conta di incassare non meno di 13,3 milioni di franchi, pari a 12,6 milioni di euro. Il 15 marzo all’asta finiranno gli altri beni di proprietà del municipio: un terreno edificabile, Villa Franchini, Villa Mimosa e lo Stabile comunale ex Comando della Polizia locale. In questo caso l’incasso, sempre che si presenti qualcuno, dovrebbe superare i 9,3 milioni di franchi, pari a 8,8 milioni di euro. Una boccata d’ossigeno per le casse del municipio in attesa dei trasferimenti del casinò.