REDAZIONE COMO

Cantù, fuggi fuggi dalla collina che un tempo era il salotto della città

L’imprenditore Pietro Colombo rinuncia all’acquisto dell’ex Collegio De Amicis mentre il castello di Pietrasanta è ormai un monumento al degrado

L'ex collegio De Amicis

Cantù (Como), 31 maggio 2018 - Estate 2018 fuga dal centro. Sembra il titolo di un film e invece è quello che sta capitando alla Città del Mobile dove ormai sembra inarrestabile il fuggi fuggi dalla sommità della collina che un tempo era il salotto della città.

Un abbandono che parte da lontano, da quando le Permanenti passarono a due e poi si ridussero a una sola che resiste ancora in piazza Garibaldi, ma più come museo del Mobile (che tra l’altro ufficialmente in città non esiste) che non come un luogo dove concludere affari. Tutta colpa della democratizzazione del design e di Mr.Ikea si disse, ma erano solo i prodromi di un processo che nell’ultimo anno è sembrato inarrestabile. Dopo la chiusura, definitiva, del Collegio De Amicis adesso ad andarsene è il cinema Lux che resisteva dal lontano 1948, fondato da Evaristo Fallini nonno di Paolo Petazzi «re» dei multisala del Nord Italia. Proprio ieri sera è andato in scena l’ultimo spettacolo, «C’est la vie – Prendila come viene» il perfetto epitaffio per quella sala dal pavimento in parquet e le poltrone che assomigliavano a divani costretta alla resa dal fuoco di fila dei multisala.

C’è di buono che la concorrenza in questo caso è stata tutta in famiglia e il vecchio cinema di Cantù si è dovuto arrendere ai multisala del gruppo Cinelandia, recentemente aperti a Camerlata e Arosio. E così a Cantù che fino a tre anni di fa di sale ne aveva addirittura quattro adesso è calato definitivamente il sipario. Non è l’unica brutta notizia. Basta spostarsi di neppure cento metri per imbattersi nel castello di Pietrasanta, in rovina da anni e fino a qualche anno fa rifugio per clochard e disperati. Ormai non si contano più le aste andate deserte e neppure il Comune a i capitali per rilevarlo. Rischia di finire addirittura peggio la storia dell’ormai ex-collegio De Amicis, la perla di quella che per oltre un secolo è stata la «Collina del sapere», dal luglio scorso irrimediabilmente abbandonato.

Nei mesi scorsi si era fatto avanti l’imprenditore canturino Pietro Colombo, ex-studente del De Amicis, pronto ad acquistare l’ex-scuola dalla Fondazione Ambrosiana Cultura Educazione Cattolica per trasformarla in un centro di alta formazione meccanica, in collaborazione con la Magistri Cumacini. È arrivato anche il via libera dal Vaticano, ma Colombo nel frattempo ha cambiato idea, probabilmente per le difficoltà e i costi legati alla sistemazione della struttura. Insomma l’ennesima incompiuta, purtroppo niente di nuovo per il centro di Cantù.