Cantieri lariani, morti in attesa di giustizia

Mentre si cerca di far luce sulla tragedia di Moltrasio si aspetta ancora la verità su altri tre incidenti fatali

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di Paola Pioppi

Dopo l’esito dell’autopsia svolta sui due giovani egiziani trovati senza vita nel container del cantiere di via Ranzato a Moltrasio - Said Salah Ibrahim Abdelaziz, 27 anni e Said Samir Mohamed Mahmoud, 29 anni, entrambi domiciliati a Milano – e la conferma che a causarne a morte sono state esattamente le esalazioni di monossido provenienti dal braciere utilizzato per riscaldarsi, le indagini ora stanno ricostruendo il quadro generale delle condizioni di lavoro all’interno del cantiere, e i diversi ruoli di responsabilità. I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Como, assieme ad Ats Insubria, hanno ascoltato i referenti delle tre imprese che sono risultate al lavoro: il committente, la società immobiliare Intento srl di Menaggio, poi la Nur Immobilien srl di Lecco, la Diano Costruzioni di Porlezza, e la ditta individuale Francesco Isabella di Limbiate. I due fascicoli aperti al momento contro ignoti su questo tragico accadimento, l’omicidio colposo dei due giovani muratori, e le numerose violazioni penali alla sicurezza riscontrate durante l’accesso, sono alle fasi iniziali. Ma altri casi di infortunio gravissimi o mortali, avvenuti in questo ultimi anni, si avviano invece verso la fase processuale. Giovedì, davanti al Gup di Como, sono previste le conclusioni del processo per la morte di Zyber Curri, l’operaio di 48 anni di origine kosovara scivolato in una scarpata il 12 dicembre 2018, mentre camminava lungo un costone ghiacciato nel cantiere per la realizzazione dell’impianto idroelettrico "Cavargna Alta". È invece in fase di fissazione la prima udienza per le gravissime lesioni colpose a cui era andato incontro Francisc Bejan, operaio quarantenne, che due giorni prima di Curri, nello stesso cantiere, era caduto in una fossa in cemento profonda quasi tre metri e mezzo. Si stanno inoltre concludendo le indagini per la morte di Mauro Pigazzini, operaio di 52 anni di Garlate, avvenuta durante un rifornimento di gpl a Gravedona il 12 luglio 2019, e di Zdravko Ljubas, operaio croato di 63 anni, colpito da una trave il 2 luglio 2020 all’interno dell’ex cementeria a Merone. Paola Pioppi