ROBERTO CANALI
Cronaca

Campione d'Italia, dalle scuole alle poste tutti al freddo

Soldi finiti: salta la fornitura di gasolio per il riscaldamento

Il presidio dei lavoratori della casa da gioco chiusa

Campione d'Italia, 13 febbraio 2019 - Una doccia gelata, in tutti i sensi, quella che si è abbattuta su Campione d’Italia dove a partire da ieri l’azienda svizzera che ha in appalto il riscaldamento degli immobili comunali, visti i reiterati ritardi nei pagamenti, ha deciso di sospendere le forniture. Le prime avvisaglie si erano avute già il 4 febbraio scorso quando per più di mezza giornata i caloriferi del municipio erano rimasti spenti. A salvare dall’influenza i dipendenti comunali, già costretti a lavorare senza stipendio da ormai un anno, era stato il commissario Giorgio Zanzi che era riuscito a strappare una proroga. Una tregua che non è durata neppure una decina di giorni visto che da ieri i serbatoio di gasolio del municipio è di nuovo a secco e questa volta l’azienda appaltatrice anziché una cisterna ha mandato una raccomandata, in cui precisa che intende annullare il contratto di fornitura.

Gli impiegati rischiano di non essere gli unici a battere i denti, insieme a loro ci sono anche le maestre e i professori della primaria e secondaria di via Riasc, oltre naturalmente ai bambini che ieri hanno fatto lezione indossando sciarpa e cappotto. Non basta, il gasolio è finito anche all’ufficio postale e nel condominio di via Volta, di proprietà comunale, dove vivono tante famiglie a basso reddito e gli anziani in difficoltà a tirare la fine del mese ben prima della crisi che ha investito l’exclave. L’ennesima gatta da pelare per il commissario Zanzi che ieri ha lavorato fino a sera per riuscire a risolvere l’emergenza. 

Riuscire a convincere i fornitori ticinesi sempre però un’impresa disperata, molti sono già creditori del Comune o del Casinò e attendono da mesi di essere saldati e gli altri non ne vogliono neppure sapere. Impossibile pensare di far arrivare le fornire dall’Italia perché di mezzo c’è il confine e poi perché la distanza renderebbe l’operazione antieconomica. Pensare che nei giorni scorsi da Roma sono arrivati quasi 10 milioni di euro di contributi straordinari, 9 milioni e 991mila per la precisione, per compensare la sperequazione tra franco ed euro. 

Neppure un soldo è finito però nelle tasche dei dipendenti e dei fornitori visto che i contributi sono stati integralmente trattenuti dalla Banca popolare di Sondrio, destinati al rimborso degli anticipi di tesoreria e per il pagamento del mutuo contratto per finanziare la costruzione del nuovo casinò. Abbastanza per indispettire i fornitori ticinesi che stanchi di aspettare hanno letteralmente chiuso i rubinetti, del gasolio, ai morosi italiani. E oggi in piazza potrebbero scendere le mamme di Campione, pronte a tenere i loro figli a casa se a scuola non tornerà il riscaldamento.