Nuova puntata nella telenovela infinita della moschea che l’associazione culturale Assalam vorrebbe aprire all’interno di un capannone di via Milano, acquistato alcuni anni fa, e il Comune di Cantù dove comanda la Lega che naturalmente non vede di buon occhio l’iniziativa. L’associazione ha vinto due dei tre ricorsi presentati al Tar, anche grazie alla bocciatura della legge anti-moschee approvata da Regione Lombardia nel 2015 e bocciata a dicembre del 2019 dalla Consulta. Così al Comune di Cantù non resterà altro da fare che riesaminare la richiesta di cambio di destinazione d’uso avanzata dall’associazione per trasformare il capannone in un luogo di culto. La parola fine però non è ancora scritta, la maggioranza a trazione leghista che anche in campagna elettorale aveva inserito il no alla moschea nel suo programma elettorale sembra tutt’altro che disposta a cambiare idea e fare un passo indietro. Il rischio è che a decidere siano chiamati nuovamente i giudici.
CronacaBraccio di ferro sulla moschea Un’altra puntata della telenovela