BEATRICE RASPA
Cronaca

Appalti, associazione a delinquere. L’accusa: gare truccate, 4 arresti

Ai domiciliari un funzionario dell’Enel, in carcere due fratelli bresciani: contestati bandi vinti per 12 milioni. Reati anche contro il fisco: la Guardia di Finanza ha documentato frodi del valore di quasi 4 milioni . .

Appalti, associazione a delinquere. L’accusa: gare truccate, 4 arresti

L’ufficio dei fratelli in via Oberdan, un bar di via Orzinuovi, una pasticceria di Erbusco, il casello autostradale di Novara Ovest. E poi il web, perché in questa inchiesta con 13 indagati (7 bresciani) è decisivo il contributo di un hacker. Sono alcuni dei luoghi dove per la procura si decidevano e compivano gli illeciti di un’associazione a delinquere "dedita alla commissione di innumerevoli delitti", così scrive il gip Gaia Sorrentino, che ha firmato 4 misure cautelari. In carcere sono finiti i fratelli bresciani Sergio e Pompeo Vincenzo Bava, 54 e 56 anni, il sessantenne di Foggia Paolo Giannetta. Ai domiciliari il funzionario di Enel E-distribuzione Antonio Marcone, 52 anni, di Novara. Per il pm Marzia Aliatis l’ultimo business dei Bava-Giannetta, pregiudicati, consisteva nel truccare gli appalti pubblici, un affare pure per il funzionario Marcone. Il trio non disdegnava poi di frodare il fisco. Stando all’indagine, avviata nel 2022 dalla Finanza sulla scorta di un paio di esposti, la Valcart di Rogno (Bergamo), azienda specializzata in smaltimento rifiuti e in mano ai fratelli Bava (che formalmente nella stessa non avevano incarichi) con una serie di magheggi si è aggiudicata illecitamente gare per 12 milioni.

Discutendo al telefono di possibili ritorsioni, i fratelli - intercettati - si dicono: "L’Enel da quanto tempo ce l’hai?". Risposta: "40 anni". Magheggi per l’accusa impossibili senza Marcone, che per il disturbo avrebbe incassato 70mila euro in mazzette e sarebbe stato "stipendiato" con 5mila euro mensili.Chi indaga ha accertato almeno 4 incontri a base "bustarelle" tra Sergio Bava e il funzionario nel parcheggio a ridosso del casello di Novara Ovest. "Marcone si è rivelato a completa disposizione di Valcart mettendo a disposizione il proprio bagaglio informativo e prodigandosi personalmente di sponsorizzare la società per allontanare i concorrenti e fornendo indicazioni precise sui bandi", si legge nell’ordinanza.

Non solo: Bava tramite l’hacker Giannetta avrebbe fatto almeno 4 accessi abusivi al sistema informatico di Terna, altra società pubblica, colosso dell’alta tensione, per avere informazioni in anteprima sui concorrenti così da tentare di accaparrarsi gli appalti. Tutti e tre erano in combutta da almeno dieci anni e si erano procurati false identità, condotta prodromica a una serie di altri delitti. La Finanza ha documentato frodi per quasi 4 milioni e l’omessa dichiarazione di Iva dovuta per 400mila euro. Ieri nel corso delle perquisizioni ha trovato una montagna di contanti: 146mila euro a casa di un dipendente di Valcart e 200mila in azienda. Non sono esclusi ulteriori sviluppi dagli accertamenti.