FEDERICA PACELLA
Cronaca

"Allarmi del tutto infondati". Finchimica respinge i sospetti: "Nessun pericolo per le falde"

Brescia, l’azienda afferma che i dati diffusi da Arpa sono parziali e di essere impegnata nella bonifica

"Nessuna emergenza legata alle acque sotterranee utilizzate nel territorio". Lo chiarisce Finchimica, azienda di Manerbio finita nell’occhio dei ciclone negli ultimi giorni dopo che Arpa ha comunicato i risultati delle analisi nelle falde e nell’area fuori dal perimetro dell’azienda, rilevando sostanze chimiche tossiche oltre i limiti (come all’interno del perimetro).

L’azienda ha precisato, innanzitutto, che si tratta di dati parziali, riferiti alla faldina superficiale sospesa (nulla a che fare con l’acqua dell’acquedotto) e riferibili ad un piezometro che si trova a 260m dai confini dello stabilimento, dove l’azienda ha già progettato un’integrazione della rete di controllo, che sarà oggetto delle valutazioni di Arpa. "Tali anomalie possono essere influenzate da quelli che in ambito scientifico si denominano ‘meccanismi di trasporto’ (anche detti ‘fenomeni di trasporto’) che - nel caso specifico - dovranno essere oggetto di puntuale verifica scientifica e precisa definizione". L’azienda sottolinea di esser sempre stata parte attiva, promuovendo volontariamente il procedimento amministrativo di bonifica.

"È già oggetto di studio e valutazione da parte dell’Azienda l’implementazione di una specifica barriera idraulica di protezione della faldina superficiale sospesa, da realizzarsi comunque e indipendentemente dai risultati definitivi delle analisi". L’azienda auspica che, in attesa di un quadro completo "possa non aver seguito il proliferare di informazioni parziali - non definitive e non esaustive - che generano infondati allarmi nella comunità tutta, nel territorio e nei tanti soggetti che a vario titolo lavorano con e per Finchimica".