REDAZIONE COMO

Aggredì la moglie, resta ai domiciliari. Si dovrà valutare il suo stato emotivo

Mariano Comense, il pensionato ha raccontato di "ubbidire a delle voci"

Mariano Comense, il pensionato ha raccontato di "ubbidire a delle voci"

Mariano Comense, il pensionato ha raccontato di "ubbidire a delle voci"

MARIANO COMENSE (Como)Rimane agli arresti domiciliari, a casa della figlia, l’uomo di 85 anni che sabato scorso ha aggredito a coltellate la moglie. Lo ha deciso il giudice di Como Walter Lietti, al termine dell’interrogatorio di convalida durante il quale l’uomo ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, senza aggiungere nulla alla ricostruzione fatta nell’immediatezza dai carabinieri di Mariano Comense, intervenuti nell’abitazione in cui era stata ferita la vittima. L’aggressione da parte di Francesco, alla moglie di 75 anni, da tempo sofferente di demenza senile, è avvenuta in tardissima mattinata, verso le 11.30, quando i vicini di casa hanno sentito le urla e chiamato i soccorsi. Sanitari del 118 e carabinieri hanno trovato entrambi in casa, lei ferita in due punti, alla testa e al collo, con un coltello da cucina, che le ha causato tagli superficiali che di fatto non hanno mai fatto temere per la sua vita.

Lui subito pronto ad ammettere ciò che aveva fatto, spiegando di aver aggredito la moglie per ubbidire a voci che gli giravano nella testa. Una condizione che dovrà meglio essere valutata con consulenze d’obbligo, e che, unite all’età dell’uomo, fin da subito hanno spinto il magistrato di turno, Giulia Ometto, a disporre gli arresti domiciliari anche a fronte di un’accusa grave come il tentato omicidio. Le due figlie della coppia fin da subito si sono attivate per prestare ancora maggiore assistenza i genitori.

Una ha accolto in casa il padre, l’altra accudisce la madre, in una condizione di salute già fortemente fragile, tornata a casa il giorno stesso dopo essere stata medicata all’ospedale di Desio, e dimessa con pochi giorni di prognosi. L’aggressione è avvenuta senza che mai l’uomo avesse manifestato, prima di quel giorno, segnali di disagio o di difficoltà nel gestire la moglie, o anche solo momenti di insofferenza. Ora le indagini dovranno dunque capire in quale contesto psicologico ed emotivo è maturata l’aggressione, che sembra non aver avuto nessuna particolare causa scatenante, e se il grado di gravità delle lesioni potrà comunque sostenere l’accusa di tentato omicidio, che al momento grava sul pensionato.

Paola Pioppi