
Il Comune di Brescia tenta di mantenere il calcio professionistico al Rigamonti, tra fusioni e resistenze degli ultras.
È partita la mobilitazione per riuscire a mantenere il calcio professionistico in città a Brescia. Da una parte c’è il tentativo del Comune che ha riunito le tre società bresciane di serie C con la speranza di individuare la nuova squadra che potrà giocare al “Rigamonti“ la prossima stagione. Il Lumezzane ha ribadito di voler continuare il percorso legato al suo territorio, mentre Giuseppe Pasini, presidente della FeralpiSalò, potrebbe approdare in città, realizzando quel desiderio che nella stagione della B era stato vanificato proprio da Cellino. Il trasloco del titolo sportivo a Brescia comporta però alcuni problemi da risolvere (oltre a lasciare Salò senza calcio). Gli ultras si sono già detti contrari a qualsiasi fusione, atto che comporterebbe la creazione di un nuovo soggetto sportivo. Escludendo sul nascere l’ipotesi FeralpiBrescia, l’eventuale nome del nuovo sodalizio che si vestirebbe di biancazzurro potrebbe essere Leonessa o Brixia, visto che il Brescia FC è ancora di Cellino (che ha tempo fino al 24 giugno per decidere di far ripartire la sua creatura anche solo dall’Eccellenza). Con l’Ospitaletto alla finestra, resta da vedere se basteranno le potenzialità del gruppo Feralpi e di Pasini per attirare in questa avventura anche quegli imprenditori bresciani che rimangono assai freddi davanti ad una simile ipotesi. Luca Marinoni
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