FEDERICA PACELLA
Brescia

"L'elisir di lunga vita" del Garda, un gene che dà speranza contro il Covid

I ricercatori di nuovo a Limone: il paese ha avuto fin qui pochissimi contagi. La proteina che spezza i grassi "potrebbe agire anche contro il SarsCov2"

Esperti di nuovo a Limone sul Garda

Esperti di nuovo a Limone sul Garda

Limone sul Garda (Brescia) - Gene Limone alla prova del Covid19: i ricercatori tornano a Limone sul Garda. La piccola sezione di Dna che generazioni di residenti nel paese si tramandano e che protegge dai grassi le arterie sembra agire anche contro il coronavirus. La scorsa settimana, sono stati effettuati i prelievi di sangue sia su persone portatrici del gene e persone che non hanno nel loro sangue la Apolipoproteina A-1 Milano. I campioni saranno oggetto di analisi da parte degli studiosi delle Università di Milano e Padova che seguono le ricerche iniziate dal professor Cesare Sirtori, decano (attualmente in pensione) del lavoro su quello che è stato ribattezzato anche ‘elisir di lunga vita’ per la sua efficacia contro arteriosclerosi ed infarto. Gli studi di fatto non si sono mai fermati, ma Covid-19 ha fornito nuovi spunti, anche perché nel Comune i contagi sono stati pochi: nella prima ondata, Limone è stato praticamente Covid-free, mentre a gennaio scorso c’è stato un incremento di casi che ha portato i positivi intorno a quota 50 su 1.100 abitanti.

Conta, certamente, l’isolamento del comune, incastonato tra i monti e il lago, ma c’è anche la curiosità di capire eventuali relazioni con la proteina anomala presente nel sangue di molti abitanti di Limone. Proprio l’isolamento, insieme ad altre fortuite circostanze, hanno favorito la diffusione nel gene tra i residenti, come ‘eredità’ di una coppia (Cristoforo Pomaroli e Rosa Giovanelli) unitasi in matrimonio nel 1644, a cui risalirebbe la comparsa della proteina. "Ci sono nuovi studi in corso, anche legati a Covid – spiega il sindaco Antonio Martinelli – ma per ora non posso dire di più, aspettiamo gli esiti delle ricerche degli scienziati".

Nel frattempo, il Comune sta ritornando gradualmente alla normalità e spera nel buon andamento della stagione turistica. Lo scorso anno c’erano state 600mila presenze , dimezzate rispetto al milione e 300mila persone delle stagioni pre-Covid. La maggioranza di visitatori, per ora, è di provenienza italiana, merito anche della ciclabile a picco sul lago che, solo tra sabato e domenica scorsa, ha registrato 8mila passaggi. Per agevolare l’arrivo dei visitatori dall’estero, da venerdì è stato attivato il servizio di tamponi per i turisti che devono rientrare nel loro Paese. Grazie all’accordo tra Comune e Consorzio turistico limonese con la casa di cura Eremo di Arco, il martedì ed il venerdì chi deve rientrare al proprio Paese può sottoporsi a tampone antigenico rapido, con risultati entro 30 minuti. In questi giorni qualcuno è già arrivato nel ‘paese dei limoni’ per la festa di Pentecoste: nel cielo di Limone alle 22 ci saranno anche i fuochi d’artificio a segnare la rinascita. Con una speranza in più per i segreti custoditi dalla genetica di chi qui ha sempre vissuto.