L’inflazione e il rischio stangata nelle mense scolastiche. I sindaci: “Siamo preoccupati”

Le famiglie vogliono scongiurare un aumento del prezzo del pasto a scuola

Bambini in mensa

Bambini in mensa

Brescia – La crescita dell’inflazione preoccupa anche i Comuni, che devono affrontare l’aumento dei prezzi in capitoli di spesa dedicati a servizi scolastici e sociali, col rischio di dover scaricare nuovamente i costi sulle famiglie. Proprio ieri l’Istat ha comunicato le stime preliminari del mese di aprile, in rialzo a livello nazionale dell’8,3% su base annua, contro il precedente 7,6%. Bisognerà attende un paio di settimane per avere la conferma e i dati per provincia, ma di certo i beni alimentari, dopo gli energetici, registrano gli incrementi maggiori. Gli ultimi dati di dettaglio di Istat, relativi a marzo, parlano di un 12,5% in più di prezzi per beni alimentari rispetto all’anno precedente, con punte del 13,8% a Como.

"Penso e constato che nell’ultimo anno e mezzo – è l’allarme lanciato da Giuseppe Lama, sindaco di Borgo San Giacomo, comune della Bassa bresciana – i prezzi dei generi alimentari, anche nei discount, siano aumentati fra il 40 e il 50%. Inoltre continuano a crescere in percentuali molto più alte dell’inflazione ufficiale. Siamo preoccupati per i nuovi appalti delle mense scolastiche. Faremo il possibile per non gravare sulle famiglie".

Con l’inflazione alle stelle, i Comuni che dovranno rinnovare gli appalti per le mense si troveranno a dover affrontare spese maggiori. "Per ora il tema degli aumenti per le mense riguarda chi ha l’appalto in scadenza – spiega Cristina Tedaldi, sindaco di Leno e presidente Associazione Comuni Bresciani – perché si trovano a dover rifare le gare con prezzi obiettivamente aumentati rispetto al passato. Nessuno vuole scaricare i costi sulle famiglie, ma d’altra parte bisogna fare i conti con i bilanci, che già sono stati messi a dura prova dai costi energetici". Nel 2022 dallo Stato sono arrivati trasferimenti ai Comuni proprio per ridurre l’onere dell’aumento delle bollette, ma non sono riusciti a coprire gli aumenti. "Posso citare l’esempio del mio Comune – commenta Tedaldi – a fronte del raddoppio dei costi di luce e riscaldamento, i ristori hanno rappresentato il 18%". Man mano che gli appalti delle mense andranno in scadenza, i Comuni dovranno affrontare il nodo: aumentare la spesa a bilancio per questo servizio o incrementare le tariffe.