Quei piccoli comuni senza nemmeno un negozio. Ecco dove fare la spesa è una missione impossibile

Sono 150 in Lombardia i paesi senza alcun esercizio commerciale o al massimo con uno. Maglia nera alla provincia di Pavia, seguita da Bergamo

L'assenza di negozi è un problema soprattutto per gli anziani

L'assenza di negozi è un problema soprattutto per gli anziani

Brescia – Sono 150 in Lombardia i Comuni senza alcun negozio di vicinato o al più con uno: si parla di oltre un comune ogni dieci senza un’offerta commerciale che, soprattutto nelle realtà più piccole con popolazione anziana, diventa in molti casi fondamentale. Confrontando la rilevazione aggiornata al 30 giugno 2023 di Regione Lombardia sui punti di vendita del commercio al dettaglio in sede fissa con quella di dieci anni fa, si rileva che, sul fronte della distribuzione degli esercizi di vicinato, il quadro è peggiorato.

Rispetto al 2013, quando il mondo era alle prese con la crisi finanziaria, in Lombardia i comuni quasi totalmente privi di esercizi di vicinato erano poco meno di 130. Oggi, invece, risultano essere 150, nella maggior parte dei casi piccoli Comuni, località in zone periferiche rispetto ai grandi centri oppure realtà vicine a grandi strutture di vendita, rispetto alle quali le piccole botteghe di paese non riescono a reggere la concorrenza.

Nella provincia di Pavia risultano ben 41 Comuni con nessuno o solo un esercizio di vicinato; segue Bergamo con 23, Como con 20, Varese con 15, Cremona con 13, Brescia con 11 come Sondrio, per finire con Lodi e Lecco (9 e 7). 

Rispetto a dieci anni fa, il balzo maggiore lo ha fatto sempre Pavia, visto che allora erano 28 le realtà quasi del tutto prive di esercizi di vicinato; una crescita importante si è rilevata anche nel Bresciano (+36%), nella Bergamasca (+22%) e nella provincia di Lodi (+55%). Guardando a quelli dove le serrande sono tutte abbassate, è Pavia a far la parte del leone (16 paesi su 41), seguita da Varese e Como.

Covid ha inciso parzialmente su un fenomeno che era già in corso. Tenendo in considerazione la presenza al massimo di un solo esercizio di vicinato come indicatore di salute del tessuto socio-economico, si vede che rispetto al periodo pre-pandemia le cose sono leggermente peggiorate, visto che nel 2019 erano 148 i Comuni in questa situazione. Ampliando lo sguardo al numero totale di esercizi di vicinato, il raffronto tra l’ultima rilevazione effettuata e quella del 2019 evidenzia una riduzione, a livello lombardo, di duemila unità di questa tipologia, dai 112.647 del pre-Covid ai 110.487 del 2023.

Va detto che cala anche il numero delle grandi strutture di vendita, seppure in misura minore: passano da 478 a 475, con una superficie di oltre quattro milioni di metri quadrati. In aumento sono solamente le medie strutture di vendita, che sono diventate 8.107 rispetto alle 8.009 di quattro anni fa, per un aumento complessivo di 232mila metri quadrati di superficie in tutto il territorio lombardo.

Tra le province, per valori assoluti, è Milano in testa sia per numero di punti vendita che di superficie occupata; segue a stretto giro Brescia con 15.074 negozi e quasi 2,4 milioni di metri quadrati dedicati al commercio, poco meno della metà della superficie occupata dagli oltre 43mila punti vendita milanesi. A Bergamo i metri quadrati dedicati a piccole, medie e grandi strutture di vendita è di poco meno di 1,8 milioni, a Como circa 888mila, a Sondrio 361mila e a Lecco 442mila.