Magirus, l’addio di Iveco e il futuro: “Tutela ai 200 lavoratori bresciani”

Lo stabilimento lombardo andrà al fondo tedesco Mutares. I sindacati: ora un tavolo al Ministero

L’area Iveco a Brescia: il gruppo ha deciso di cedere lo stabilimento Magirus dal gennaio 2025

L’area Iveco a Brescia: il gruppo ha deciso di cedere lo stabilimento Magirus dal gennaio 2025

Brescia – L’ufficialità è arrivata dopo mesi di rumors. Iveco Group ha comunicato la volontà di cedere la società Magirus, che fa parte del proprio gruppo industriale ed è specializzata nella produzione di mezzi speciali antincendio, al fondo di investimento tedesco Mutares, che si occupa della valorizzazione di imprese di media dimensione. In Italia è coinvolto nell’operazione lo stabilimento di Brescia dove sono occupati circa 200 lavoratori: non un sito produttivo, ma di assemblaggio che ha in portafoglio ordini fino al 2024. Ma sono coinvolte anche una fabbrica in Germania e una in Austria, nonché una sede in Francia. E Iveco intanto alza le stime per il 2024: l’ebit adjusted è atteso tra 920 e 970 milioni di euro, rispetto ai precedenti 900-950 milioni.

La cessione sarà operativa da gennaio 2025 e sottoposta ad alcune condizioni, fra cui le autorizzazioni pubbliche anche da parte del Governo italiano. Immediata la reazione dei sindacati Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm che chiedono venga salvaguardata l’occupazione di tutti i lavoratori. "Come sindacato - si legge in una nota congiunta - esprimiamo la nostra grande preoccupazione per la cessione e per il fatto che l’acquirente sia un fondo di private equity. Già nell’incontro dello scorso luglio erano emerse le motivazioni per le quali Iveco aveva deciso di intraprendere la strada della cessione, legata a una perdita d’esercizio reiterata negli ultimi dieci anni (30 milioni, di cui tre nel sito bresciano, ndr )".

E se Iveco "si mette al riparo dai problemi nel rapporto con Magirus, quest’ultima, e i lavoratori soprattutto, invece intraprendono un percorso non proprio rassicurante. "Pertanto - continuano i sindacati - chiederemo che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy convochi urgentemente un tavolo con tutte le parti coinvolte nell’ottica di tutela del sito, delle produzioni e dei lavoratori".

Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Brescia Laura Castelletti. "Ho apprezzato - sottolinea la prima cittadina - la volontà di Iveco di perseguire una proficua collaborazione con la Loggia, come avvenuto in questi mesi. Non è compito della politica entrare nel merito della scelta, ciò che ci preme è creare un contesto per cui il nuovo piano industriale tenga in considerazione il potenziale dello stabilimento bresciano.

Abbiamo chiesto ai responsabili di Iveco di aprirci un canale di interlocuzione con il fondo Mutares, che si dedica all’automotive e ha un portafoglio ampio, ottenendo una risposta positiva. A oggi nessuno ha messo in discussione la permanenza dei lavoratori nello stabilimento". "Spero che la transazione ponga le basi per una nuova fase di sviluppo e crescita di Magirus - commenta il capogruppo di FI in consiglio comunale Paolo Fontana -. È essenziale che gli accord includano solide garanzie per il mantenimento dei posti di lavoro".