Cantieri edili e caro-materiali del 2021. I costruttori battono il Governo: compensazioni da rivalutare

I calcoli del Ministero delle Infrastrutture, per aiutare le imprese a fronte dei prezzi esorbitanti, erano al ribasso: i giudici danno ragione all’Ance

Un cantiere edile

Un cantiere edile

Brescia – Calcoli da rifare per il Ministero delle Infrastrutture: sul caro materiale, avevano ragione i costruttori edili. Lo ha stabilito il Consiglio di stato che, confermando quanto già riconosciuto in primo grado sulla presenza di gravi anomalie nel metodo di rilevazione utilizzato dal Mit, ha respinto entrambi gli appelli avanzati dal Ministero contro i ricorsi di Ance, Associazione nazionale costruttori edili.

La vicenda risale al 2021, quando i prezzi dei materiali edili divennero esorbitanti, per il combinato disposto di Covid, aumento dei costi dell’energia, guerra in Ucraina, aumento della richiesta generata dal Superbonus. Per far fronte ai rincari che rischiavano di bloccare cantieri già avviati, il Governo ha previsto delle compensazioni per le imprese rispetto al prezzo del contratto inizialmente pattuito, altrimenti insostenibile rispetto agli aumenti delle materie prime. Ance, però, ha contestato l’incongruenza dei prezzi ricavati per la definizione delle compensazioni rivolte alle imprese rispetto ai reali prezzi di mercato. Il Consiglio di Stato ha in effetti riconosciuto la presenza di gravi anomalie nel metodo di rilevazione dei prezzi dei materiali utilizzato dal Ministero, a causa di forti disallineamenti tra i dati ufficiali e il reale andamento del mercato.

La sentenza si è concentrata, in particolare, sull’appello del primo semestre 2021, e sulla discrasia contestata da Ance per quindici materiali (acciaio, lamiere, tubazioni, chiusini, polietilene ad alta densità e pvc, polipropilene corrugato per impianti elettrici, rame, legname per infissi, fibre di acciaio per il calcestruzzo). Secondo i giudici, a fronte di dati disomogenei e incongruenti prodotti dai tre enti rilevatori (Provveditorati, Istat e Camere di Commercio) il Ministero non avrebbe dovuto limitarsi ad acquisirli e trasfonderli in decreto, ma avrebbe dovuto verificarne puntualmente l’affidabilità attraverso un supplemento istruttorio, in conformità agli standard in materia di rilevazioni statistiche proposti da organismi internazionali. Cosa che dovrà fare ex post: le imprese potranno poi avanzare la richiesta delle compensazioni spettanti.

"L’obiettivo – commenta Massimo Angelo Deldossi, presidente Ance Brescia - non era solo l’ottenimento di un risultato correttivo immediato, ma anche la contestazione ideologica di un metodo compensativo fallace e non in linea con la realtà del mercato. Un’azione che abbiamo sostenuto e appoggiato anche nel territorio bresciano".

Massimo Angelo Deldossi guida l’Ance di Brescia, tra le province-traino nell’edilizia
Massimo Angelo Deldossi guida l’Ance di Brescia, tra le province-traino nell’edilizia