Nel novembre 2016 le vie del centro di Rovato furono tappezzate di volantini anonimi che accusavano due assessori, un consigliere comunale di maggioranza e il vicesindaco dell’epoca - esponenti della Lega, delle Civiche di centrodestra e di Forza Italia - di avere nel complesso 150mila euro debiti con il Comune e nonostante questo di governare e di prendere il gettone.
Ieri il caso è arrivato a sentenza: sette mesi di condanna inflitti a un altro ex assessore leghista - Marianna Archetti - e all’ex presidente della Proloco Enrico Genocchio, a processo per diffamazione. Stando alla Procura c’erano loro dietro quei volantini che generarono un terremoto politico: "Rovatesi, siete sicuri di dover pagare i nostri amministratori? O sono loro che dovrebbero pagare noi?" si leggeva nei manifesti.
Nel mirino erano finiti Gabriella Pe’, consigliere comunale e moglie del vicesindaco Pierluigi Toscani, e Toscani stesso. I due, a sentire i detrattori, erano proprietari di ristoranti e immobiliari e avevano contratto un debito di 100mila euro. Ma strali furono lanciati anche contro altri due assessori dell’epoca, Sonia Bosio (Servizi sociali) e Daniela Dotti (Urbanistica), che avrebbero accumulato un “rosso“ di 50mila euro.
I quattro si erano affidati all’avvocato Gianbattista Scalvi e avevano sporto denuncia. Ieri hanno ottenuto ragione.
B.Ras.