
Vittorio Sgarbi
Brescia, 25 agosto 2018 - E' durata meno di 24 ore l'autocandidatura a sindaco di Sirmione di Vittorio Sgarbi. In mattinata una nota dell'ufficio stampa del parlamentare di Forza Italia annunciava su Facebook le dimissioni da sindaco di Sutri e quindi la candidatura a primo cittadino del Comune bresciano sul lago di Garda. Mentre nel pomeriggio, dopo un'accesa polemica innescata dalla critica di essere un "sindaco part-time" diffusa da Viviana Beccalossi, consigliere regionale bresciana del Gruppo Misto ed ex An, Sgarbi ha annunciato il ritiro della candidatura a Sirmione dicendosi "talmente disinteressato" dalla polemica "che la Beccalossi ha vinto senza combattere".
Invece, dalla nota pubblicata in mattinata su Facebook, restano confermate le dimissioni da Sutri: "Le dimissioni di Vittorio Sgarbi da Sindaco di Sutri sono irrevocabili - si legge nel post - per la piena consapevolezza della impossibilità di potere governare democraticamente in un paese dominato da infiltrazioni fasciste con arroganza e in mancanza di visione, subordinata a interessi particolari. Per questo Vittorio Sgarbi ha già scelto di candidarsi sindaco di Sirmione, città che ha bellezze non inferiori a Sutri, ma una reale propensione allo sviluppo culturale e turistico". E ancora, prima della retromarcia del pomeriggio, la nota diceva: "Ho già preso contatto con gli esponenti politici della città, fra i quali l’ex sindaco, ora consigliere regionale, Alessandro Martinzoli, e l’assessore alla cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, che mi hanno manifestato solidarietà per l’aggressione di Sutri e disponibilità per il nuovo progetto".