La statua della Vittoria Alata
Brescia, 21 luglio 2019 - Mentre il mondo celebra i 50 anni dell’allunaggio, anche Brescia festeggia un suo anniversario speciale. Era la notte tra il 20 ed il 21 luglio del 1826, infatti, quando nel tempio romano fu riportata alla luce la Vittoria Alata, uno dei simboli di Brescia, durante gli scavi archeologici condotti dai membri dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti e supportati da una sottoscrizione pubblica. Verso le 19 del 20 luglio le pale e i picconi degli operai cozzarono in qualcosa di metallico: in poco meno di 4 metri, tra il muro di una delle grandi aule del tempio e il colle stesso, venne scoperto un insieme di bronzi straordinari per bellezza e per quantità.
I membri dell’Ateneo decisero di chiedere a disposizione due guardie per vigilare durante la notte ed evitare l’azione di possibili tombaroli. Alle 5 del mattino del 21 luglio, mentre albeggiava, alla presenza dell’archeologo Luigi Basiletti e di molti notabili del tempo, venne estratta per prima la grande figura femminile, con le braccia staccate e poste lungo i fianchi. Il giorno dopo i bronzi furono trasferiti «con qualche festevole formalità» nell’aula del Ginnasio Convitto Peroni, nell’ex Convento di san Domenico.
Della scoperta vengono prontamente avvisate anche le autorità austriache. La notizia rimbalzò su molti giornali, anche stranieri (in Francia ad esempio il bronzo fu oggetto di notevole attenzione). Attualmente, la Vittoria alata ha lasciato temporaneamente Brescia ed è stata affidata alle cure dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze per il recupero e la valorizzazione. Al suo rientro, la prossima primavera, la statua non tornerà nel museo di Santa Giulia, ma nella cella orientale del Tempio romano, il Capitolium, in un nuovo allestimento museale curato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg. Tramite l’Art Bonus, è ancora possibile supportare il progetto di recupero e valorizzazione.