Brescia – È stato rinviato a giudizio davanti alla Corte d’Assise il quarantaquattrenne osteopata che nell’ottobre 2023 era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di alcuni pazienti, tra cui bambini in condizioni di fragilità. La pm Victoria Allegra Boga e l’aggiunto Nicola Serianni, che hanno condotto l’inchiesta e contestano le aggravanti della minorata difesa delle vittime e della giovane età delle stesse, sono convinti non vi siano dubbi sulla responsabilità del professionista. Per questo avevano chiesto il giudizio immediato, ma per una questione procedurale il gip aveva rigettato l’istanza. Il caso è dunque approdato regolarmente in udienza preliminare e l’imputato, originario dell’Albania, è stato rinviato a giudizio. Il processo sarà celebrato non già davanti a un collegio ordinario, ma in Assise, deputata a giudicare i reati della massima gravità: la riforma Cartabia ha infatti inasprito il trattamento sanzionatorio per le violenze sessuali ai danni di minori.
L’indagine aveva preso le mosse dalla denuncia della madre di un quindicenne dell’Ovest bresciano in cura presso l’osteopata per gravi problemi di deambulazione. La donna qualche mese prima aveva ricevuto dal figlio inquietanti confidenze. Approfittando delle circostanze di vicinanza e contatto fisico, il professionista avrebbe abusato del ragazzino. Allarmata, la signora aveva raccontato tutto ai carabinieri della compagnia di Chiari, formalizzando la denuncia e dando così l’input all’indagine. L’uomo nell’autunno seguente era poi stato ammanettato nella sua casa di Bologna, luogo di residenza, in esecuzione di una misura cautelare in carcere chiesta e ottenuta dalla procura. La posizione dell’osteopata si è peraltro aggravata nel corso dei mesi: le vittime, infatti, non sarebbero quattro come ipotizzato inizialmente, ma sei, tutti pazienti bisognosi di trattamenti manipolatori per le patologie più varie, residenti in varie province, di cui quattro bambini tra i dieci e i quindici anni. L’osteopata li incontrava durante visite domiciliari, oppure in cliniche e centri medici non solo del Bresciano.