BEATRICE RASPA
Cronaca

Toscolano, violentò escursionista: condannato a 10 anni

Il 33enne ha anche pestato la 69enne trovata per caso Tradito dalla mascherina

Il giudice Roberto Spanò

Brescia, 7 ottobre 2020 - In aula ha ammesso di avere aggredito e violentato una sconosciuta incontrata per caso sui sentieri in montagna. "Sono stato colto da un raptus dopo essere stato chiuso a lungo in casa per il lockdown", si è giustificato Nelson Martinez Rodriguez, 33enne domenicano. E i giudici della prima sezione penale – presidente Roberto Spanò (nella foto) – lo hanno condannato a dieci anni, infliggendogli un anno in più di quanto aveva chiesto il pm Carlotta Bernardini. Giustizia in tempo record per la terribile vicenda capitata lo scorso 3 maggio a una sessantanovenne di Toscolano, stuprata e malmenata mentre passeggiava nei boschi vicino a casa. L’uomo, piccoli precedenti, residente come la vittima in zona, era stato arrestato un mese dopo per violenza sessuale e lesioni aggravate.

A incastrarlo era stato il Dna, scoperto su un mascherina abbandonata a poca distanza dalla scena del crimine. E in quello stesso luogo in cui a detta della signora era avvenuto lo stupro, erano state trovate tracce di sperma. Il suo. Per il pm Federica Ceschi, che si è occupata dell’indagine, gli elementi erano più che sufficienti per chiedere il giudizio immediato. E ieri si è aperto il dibattimento, che – evento più unico che raro – si è pure concluso in giornata, andando a sentenza. L’imputato con dichiarazioni spontanee ha ammesso la propria responsabilità. Sentita anche la parte offesa, che ha ripercorso quella domenica sconvolgente.

Lei, il marito e i figli, ancora in piena fase di quarantena obbligatoria per tutti a causa del Covid, erano usciti dopo pranzo a prendere una boccata d’aria nei boschi. La donna però aveva lasciato i familiari per rincasare prima. Si era incamminata verso casa sul sentiero deserto, e si è imbattuta in uno sconosciuto. Vedendola sola, e sapendo bene che in giro non c’era anima viva, l’imputato si è approfittato di lei. L’ha spinta a terra dietro un cespuglio, l’ha zittita a suon di botte, spogliata e violentata. Poi se ne è andato, lasciando la poveretta sconvolta e dolorante. Seppure sotto choc, la signora ha avuto la forza di allertare i parenti con il telefonino, e la segnalazione è arrivata al 112. Dopo avere accompagnato la vittima in ospedale, i carabinieri della compagna di Salò si sono subito messi al lavoro per identificare l’autore dello stupro.

L’indagine è stata serrata e le manette sono scattate nel giugno seguente. La svolta è arrivata con il ritrovamento di una mascherina abbandonata nel bosco, sul sentiero a pochi passi dal luogo dell’aggressione. Gli esperti del Ris vi hanno rintracciato il profilo genetico di Martinez. Così come appartiene a Martinez il liquido seminale isolato sulla scena del crimine.