FEDERICA PACELLA
Cronaca

Tutti giù dagli autobus. Flash-mob degli autisti: "Pochi e sottopagati. Costretti a straordinari"

Brescia, protesta il 60% dei conducenti dell’azienda di trasporto locale "I giovani non sono più interessati a svolgere questa professione. Servono 5mila euro per ottenere la patente per compensi bassi".

Tutti giù dagli autobus. Flash-mob degli autisti: "Pochi e sottopagati. Costretti a straordinari"

Tutti giù dagli autobus. Flash-mob degli autisti: "Pochi e sottopagati. Costretti a straordinari"

Stipendi troppo bassi per un lavoro che sta sempre diventando più faticoso, fra traffico, turni lunghi, insicurezza e salari che vengono integrati con gli straordinari, anche a discapito dei riposi: così la carenza di autisti mette a rischio la gestione del Trasporto pubblico locale. Mentre si parla di mobilità sostenibile per la transizione ecologica, la coperta per il trasporto pubblico resta sempre troppo corta rispetto alle esigenze: l’ultimo (e unico, dopo anni) ritocco all’insù al Fondo nazionale dei trasporti (da cui arrivano i fondi alle Regioni e, da qui, alle Agenzie del Tpl sul territorio) è stato fatto dal governo Draghi, ma è servito a mala pena ad assorbire l’aumento dell’inflazione. La conseguenza la si è vista ieri a Brescia, dove ben il 60% degli autisti (dato fornito dall’azienda) del Gruppo Brescia Mobilità ha aderito allo sciopero indetto dai sindacati di base dei Trasporti , dando vita ad un flash mob in mattinata all’Ispettorato del lavoro e ad uno, nel pomeriggio, davanti all’Agenzia del Tpl ed all’assessorato alla Mobilità del comune di Brescia. Presenti anche lavoratori del Gruppo Arriva, che si occupa dell’extraurbano.

"Il servizio di trasporto pubblico – Maurizio Murari, Cobas Trasporti – si regge ormai sugli straordinari. L’azienda (Brescia Trasporti, ndr), di fronte alla carenza di autisti, come mossa disperata, ha fatto un ordine di servizio con cui incentiva gli straordinari anche per impiegati e meccanici, che hanno la patente, perché vadano a lavorare sulle linee". Aspetto, questo, che è stato segnalato ieri mattina all’Ispettorato del lavoro, insieme ai riposi saltati e, appunto, al piano di straordinari. "Non può reggersi tutto sugli straordinari – sottolinea Murari – perché ne va della sicurezza, nostra e degli utenti. Bisogna migliorare le retribuzioni".

Attualmente sono 300 gli autisti in forza al Gruppo che si occupa della mobilità urbana, ma ne servirebbero almeno altri 30, il 10%. "Non ci sono nuovi ingressi, ma anche chi è qui da molti anni ora inizia ad andar via". Diego Oriolo ha alle spalle 30 anni di lavoro come autista ed è in Brescia Trasporti dal 2015. "Lo stipendio, con le ore di straordinario, arriva a stento ai 1.500 euro – spiega –. I giovani non fanno la patente perché richiede un investimento di circa 5mila euro, che, con retribuzioni di questo tenore, si fatica ad ammortizzare. Tanti lasciano il pubblico per andare nel privato, nel trasporto dei mezzi pesanti". Per Giancarlo Gentilini, presidente Agenzia Tpl Brescia, "sono problemi che difficilmente possono essere risolte con azioni estemporanee. L’Agenzia riceve i soldi dal pubblico per i contratti di servizio con le aziende di trasporto: è difficile pensare a grandi revisioni, se le risorse restano queste. Gli introiti da biglietti e abbonamenti purtroppo risentono della morosità. I veri interlocutori sono i decisori politici a livello alto, perché bisogna chiarire qual è la strategia per il Tpl. A parole per tutti è importante, ma servono anche maggiori risorse".