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Turisti in cerca di avvistamenti Le regole della Casa del Parco "Non inseguire né dare cibo"

In Alta Valle arrivano i turisti vogliosi di trascorrere l’estate al fresco e in un contesto naturalistico di primario interesse. Iniziano così pic-nic, “cacce fotografiche“ ed escursioni nella natura, sempre con la speranza di avvistare qualche animale selvatico. L’obiettivo, per molti di coloro che vanno nei boschi di montagna, è vivere un incontro magico con camosci, caprioli, cervi, stambecchi, volpi, linci ed ermellini. Un’esperienza che potrebbe trasformarsi in un ricordo indelebile, ma che, precisano gli esperti, "deve anche essere vissuta con grande senso di responsabilità. Perché il rischio di mettere involontariamente in pericolo l’animale o di alterare il delicato equilibrio dell’ecosistema, in realtà, è sempre dietro l’angolo".

Generalmente le ore migliori per avvistare gli esemplari sono le prime del mattino e le ultime del pomeriggio. Ma attenzione: "La cosa importante – spiega Chiara Baccanelli, responsabile della Casa del Parco di Vezza d’Oglio – è non seguire eventuali tracce che si possono trovare. Anche qualora si scorgesse un animale, non va inseguito, per evitare di spaventarlo e di spingerlo verso il pericolo".

Per un ungulato o un altro abitante del bosco, infatti, una corsa incontrollata in preda alla paura può provocare cadute e scivolate, finendo per essere fatale. Tra i principali errori da evitare, al primo posto c’è quello di dar loro da mangiare. Perché se è vero che gli animali selvatici spesso sono attratti dai cibi consumati dall’uomo e da gusti diversi rispetto a quelli di cui si nutrono di solito, è anche vero che non hanno un apparato digerente idoneo per digerirli. "I nostri cibi – continua Baccanelli –a volte possono causare loro danni molto seri".

Il Parco dell’Adamello ha stilato un decalogo con linee guida precise, ribadite con cartelli nelle vallate, che illustrano quello che si può e che non si può fare nell’area protetta; da non perdere, se si vogliono avvistare animali, è l’Area Faunistica di Pezzo, in comune di Ponte di Legno, nel Parco dello Stelvio. Qui, seguendo un percorso su strada battuta, si possono lambire cinque recinti che permettono di osservare da vicino cervi, caprioli, camosci e stambecchi.

Milla Prandelli