Tram a Brescia: presentata al ministero la richiesta per 363 milioni

Ventiquattro fermate da Pendolina alla Fiera di Brescia per 11,6 chilometri, di cui almeno un 30% senza fili grazie all’alimentazione a batteria

Il sindaco Emilio Del Bono

Il sindaco Emilio Del Bono

Brescia, 14 gennaio 2021 - Ventiquattro fermate da Pendolina alla Fiera di Brescia per 11,6 chilometri, di cui almeno un 30% senza fili grazie all’alimentazione a batteria. Così sarà il tram che Brescia spera di vedere in funzione nella primavera del 2029. La Giunta ieri ha autorizzato la presentazione dell’istanza al ministero delle Infrastrutture, per ottenere il finanziamento di 363 milioni nell’ambito del bando nazionale in scadenza il 15 gennaio. "La tramvia – spiega l’assessore alla Mobilità Federico Manzoni – è un mezzo ad elevata capacità e prestazione, nonché occasione di riqualificazione del territorio attraversato. Il 70% del tracciato si svilupperà in sede propria, a garanzia di tempi di trasporto celeri ed attendibili. Inoltre guarda ai quadranti urbani scoperti dalla metro e punta ad intercettare flussi di mobilità provenienti da fuori città". Partendo dalla Fiera, il tram percorrerà via Orzinuovi, via Salgari, via Corsica, piazza Repubblica, stazione, quindi via XX settembre, corso Zanardelli, via Mazzini per proseguire verso via Volturno e passare da Fiumicello e Urago Mella fino alla Pendolina.

Per ora si prevede che su via Mazzini, zona stazione e cavalcavia Kennedy e ponte di via Volturno, la tramvia sarà alimentata solo a batteria, ma si auspica che i progressi tecnologici possano consentire di togliere i fili per almeno metà del percorso. Con una frequenza stimata di ogni 6 minuti e una capienza fino a 220 persone, il tram sarà un tassello fondamentale del piano di mobilità sostenibile. "A regime nel 2032 – prosegue Carlo Scarpa, presidente del Cda di Brescia Mobilità – prevediamo 12 milioni di passeggeri l’anno, per un totale di 85 milioni sul Tpl". Quanto ai costi, si conta di ottenere la copertura totale dal Ministero (la risposta arriverà entro l’autunno). Al Comune resterebbero 3,7 milioni di opere complementari. "Sarà un’infrastruttura di alto livello – conclude Scarpa – spero che il Comune voglia subito iniziare a pensare alla linea T3, dal Violino a Sant’Eufemia". Il sindaco Emilio Del Bono non esclude che, se ci saranno opportunità di finanziamento, la Loggia possa tirar fuori dal cassetto altri progetti: "Vogliamo far diventare Brescia una città con la migliore prassi di mobilità pubblica nel contesto europeo". Il tram non dovrebbe appesantire i conti pubblici: si stimano costi di gestione per un massimo di 3 milioni l’anno.