Torbiere del Sebino, ritrovato un raro esemplare di tritone crestato

La creazione delle zone umide nella zona del Sebino e la salvaguardia della popolazione di anfibi ha permesso il ritorno dell’animale

Il tritone crestato ritrovato nelle Torbiere del Sebino

Il tritone crestato ritrovato nelle Torbiere del Sebino

Provaglio d'Iseo (Brescia) - Il tritone crestato è riapparso nella riserva delle Torbiere del Sebino, nonostante l’anno difficile, di estrema siccità, che non ha favorito la permanenza di questo animale. A consentirne il ritorno sono state le nuove zone umide realizzate con i contributi di Regione Lombardia, che ha voluto sostenere uno dei progetti con cui il presidente Gianbattista Bosio e il suo staff stanno cercando di mitigare quella che è una problematica sempre più frequente, ovvero la scarsità di precipitazioni e le temperature in aumento.

"È in quest’ottica che, fortunatamente, l’Ente Gestore ha incrementato ed approfondito nell’autunno scorso uno stagno di piccole dimensioni, al fine di poter garantire la presenza di acqua tutto l’anno, con lo scopo di tutelare e conservare le popolazioni di anfibi presenti nel sito – spiega Gianbattista Bosio - Nessuno si aspettava una siccità senza precedenti, i livelli idrici delle Torbiere non sono mai stati così bassi, tutte gli stagni limitrofi sono andati in asciutta, tutti tranne uno, fortunatamente. Proprio vicino a questo stagno la sorpresa sotto l’albero di natale, nascosto tra le cataste faunistiche di legno morto si annidava il tritone crestato (Triturus carnifex) specie di pregio conservazionistico protetto dalla direttiva habitat, per il quale le aree umide sono fondamentali".

L’animaletto, che un tempo sul lago d’Iseo e nelle Torbiere del Sebino si incontrava con frequenza, è stato tolto dall’acqua, misurato, fotografato e immediatamente rilasciato. "Non mi aspettavo un rinvenimento così fortuito, era da tempo che non si osservava -ha detto il direttore della Riserva Nicola Della Torre, autore del ritrovamento - nel 2020 e 2021 abbiamo svolto una prolifica attività di rimozione del gambero rosso della Luisiana, specie alloctona invasiva e famelico predatore di uova di anfibi, inoltre abbiamo scavato lo stagno e un canale che non presentavano più acqua da diversi anni a causa dell’interramento".

Gli interventi sono stati realizzati nell’ambito del progetto Life Gestire2020, proprio per ricreare habitat idonei alla riproduzione degli anfibi della direttiva habitat, azione ritenuta prioritaria per garantire al conservazione di queste popolazioni.

Nel prossimo futuro l’Ente Gestore punta a incanalare ulteriori risorse per la conservazione della biodiversità, in particolare per la conservazione delle aree umide e degli uccelli acquatici. Per il presidente dell’Ente, Gianbattista Bosio "il prossimo progetto, già approvato e finanziato dalla Regione Lombardia, per un totale di 360mila euro, è la dimostrazione di quanto l’Ente si stia attivando per mettere in atto azioni concrete per contrastare i cambiamenti climatici e aumentare la conservazione della biodiversità".