MILLA PRANDELLI
Cronaca

Timken al Gruppo Camozzi. Salvi tutti i posti di lavoro

Villa Carcina, dopo 120 giorni di presidio e mesi di trattative lo stabilimento bresciano resterà produttivo

  La Timken è salva. O meglio, il lavoro delle maestranze della Timken è salvo. Dopo mesi di trattative da parte dei sindacati, che hanno attivamente collaborato con il Ministero dello Sviluppo Economico Mise e con Confindustria Brescia, ieri è arrivata la notizia dell’acquisizione dello stabilimento di Cogozzo da parte di Camozzi Group: gruppo bresciano fondato nel 1964 e attivo su più settori. Non solo l’azienda si prenderà in capo l’edificio, ma assorbirà tutte le maestranze rimaste alla Timken, ridottesi del 50%: una cinquantina tra addetti e addette contro gli oltre 100 inziali, nel frattempo ricollocati in altre aziende della provincia. La notizia è stata data ufficialmente ieri agli operai e alle operai edurante una assemblea iniziata alle 17. Erano presenti i rappresentanti dei sindacati e le Rsu aziendali. "Nella giornata di ieri al Ministero dello Sviluppo economico si è tenuto, in via telematica l’incontro per la Timken Italia di Villa Carcina, in provincia di Brescia, dove è stato ufficialmente formalizzato l’importante accordo raggiunto per l’acquisto dello stabilimento tra la proprietà della multinazionale e Camozzi Group – spiegano Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom Cgil e Antonio Ghirari, segretario provinciale, sempre presente a tutti gli incontri e al presidio permanente che hanno svolto i lavoratori alcuni mesi fa –. L’impegno dichiarato da Camozzi Group prevede l’obiettivo di restituire al territorio, nell’arco di 24 mesi, una realtà industriale con lavorazioni meccaniche ad alta tecnologia in linea con le attività del gruppo e con una dimensione occupazionale non inferiore a quella della Timken alla data del 19 luglio. Come Fiom valutiamo positivamente la realizzazione degli impegni presi con la sottoscrizione dell’intesa che compie un passo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia industriale e occupazionale. L’importante passaggio di oggi è il risultato della straordinaria mobilitazione dei lavoratori e della Fiom che per oltre 120 giorni hanno mantenuto un presidio permanente 24 ore su 24 all’interno della fabbrica". Ha espresso la propria soddisfazione anche Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia, che ha dato mandato, nei mesi scorsi al vicepresidente Roberto Zini, che ha condotto le relazioni istituzionali. "Quando nel luglio scorso è stata annunciata, a sorpresa, la chiusura dello stabilimento Timken di Villa Carcina, in Valtrompia, non abbiamo avuto timore nell’affermare pubblicamente che ci saremmo impegnati in prima persona per risolvere questa crisi aziendale, tutelando il tessuto economico locale e i posti di lavoro – ha dichiarato Gussalli Beretta in una nota stampa –. È stata una presa di posizione importante e non comune, tanto da essere citati come "esempio virtuoso e da replicare nell’ambito dello sviluppo delle relazioni sindacali" dal nostro presidente nazionale, Carlo Bonomi". Non sono mancate le prese di posizione, tutte in positivo, dei politici bresciani, sia attivi a livello locale sia a livello regionale e nazionale. "Una notizia molto gradita – ha commentato Samuele Alghisi, presidente della Provincia –. La Provincia, unitamente a Comunità Montana e Comune di Villa Carcina, insieme ai sindaci della Valle Trompia, si era sin da subito attivata per portare avanti le istanze dell’azienda". "Apprezziamo il lavoro svolto – hanno continuato – e ringraziamo tutti gli attori coinvolti a partire dal Mise, in particolare del Ministro Giancarlo Giorgetti e Confindustria Brescia, che ha guidato una efficace mobilitazione sul territorio – concludono gli assessori Regionali Guido Guidesi e Melania De Nichilo Rizzoli –. Ringraziamo inoltre la Provincia di Brescia e le organizzazioni sindacali. Grazie anche al Gruppo Camozzi".