Brescia, un maiale nel forno per far luce sul caso Bozzoli. La Lav: annullate il test

Processo per omicidio, ok all'esperimento dalla Corte d'Assise. Gli animalisti: "Contro ogni legge italiana ed europea"

I carabinieri e gli specialisti del Ris nella fonderia di Marcheno

I carabinieri e gli specialisti del Ris nella fonderia di Marcheno

Brescia, 5 marzo 2022 - Un test con un suino per ricostruire l'ipotesi della distruzione nel forno della fonderia del corpo dell'imprenditore di Marcheno Mario Bozzoli. Un esperimento, previsto per il 27 aprile, che ha avuto il via libera della Corte nel processo sull'omicidio, ma che ora trova l'opposizione, forte, degli animalisti della Lav (Lega anti vivisezione).

"Pare opportuno rilevare come tale esperimento giudiziale si ponga in potenziale contrasto con la normativa europea e nazionale, anche costituzionale, a tutela degli animali, che codesto Tribunale non ha mancato negli anni di interpretare in maniera rigorosa, ed appaia potenzialmente suscettibile di integrare una condotta penalmente rilevante, consistente nel destinare all'abbattimento un animale, potenzialmente curabile, senza necessità, attesa l'assenza di qualsivoglia notizia in merito all'impossibilità di ricorrere a cure salvavita nei suoi confronti", scrive la Lav in una lettera al presidente del tribunale di Brescia e al procuratore capo contestando la scelta del presidente della Corte d'Assise di Brescia Roberto Spanó.

Gettare un maiale - l'animale col profilo biologico più compatibile con  quello degli esseri umani - in un forno da fonderia permetterebbe di capire se effettivamente non rimangono più tracce del cadavere, come emerso durante il dibattimento a carico di Giacomo Bozzoli, accusato dell'omicidio volontario dello zio. Per i giudici oggi resta valida l'ipotesi che il corpo dell'imprenditore possa essere stato gettato in un forno della fonderia di Marcheno.

La Lav chiede l'annullamento dell'esperimento: "In linea con la disciplina europea, costituzionale e nazionale, in caso di uccisioni non necessitate di animali - non previste e quindi scriminate da leggi speciali - è potenzialmente ipotizzabile la violazione dell'articolo 544-bis del codice penale, uccisione di animali".

 Il presidente Spanò ha affidato una perizia al medico legale di Genova Camilla Tettamanti e all’ingegnere Antonio Boccardo, i quali in aula hanno concluso per la fattibilità e l’utilità di un simile esperimento, anche in scala ridotta.