LUCA DEGL'INNOCENTI
Cronaca

Brescia, la tecnologia Camozzi per il nuovo "Morandi"

Quattro robot realizzati con l’Istituto italiano di tecnologia di Genova monitoreranno la struttura in tempo reale e assicureranno pulizia

Il render del dispositivo agganciato alla paratia trasparente che racchiude il manto strad

Brescia, 30 luglio 2020 -  L’ingegno bresciano lascia un’altra impronta fontamentale nella vita del neo costruito ponte Morandi di Genova. Dopo il collaudo sulla portata realizzato con i mezzi pesanti della ditta Germani, stavolta la novità è più tecnologica e arriva dal Gruppo Camozzi assieme all’Istituto italiano di tecnologia (che ha sede proprio nel capoluogo ligure): insieme hanno ideato e realizzato un sistema robotico unico al mondo per contribuire alla sicurezza della infrastruttura.

I dispositivi contribuiranno alla sicurezza mediante telecamere e sensori, eseguendo in maniera automatica un monitoraggio periodico dell’infrastruttura. Quattro i robot in azione (costruiti in fibra di carbonio) che saranno operativi il prossimo autunno non appena gli impianti di servizio del sistema saranno completati. Il sistema automatizzato robotico si basa sull’installazione ai lati del ponte dei 4 dispositivi: due che si occuperanno della ispezione della superficie inferiore dell’impalcato e dell’elaborazione dei dati per la determinazione di eventuali anomalie (chiamati “Robot-Inspection“, 2,2 tonnellate e 82 ruote ciascuno) e due che puliranno le barriere antivento ed i pannelli solari (“Robot-Wash“, 2 tonnellate e 56 ruote).

Questo sistema robotico di ispezione è il primo al mondo automatico e fornisce un modello replicabile a livello globale. Per realizzare i quattro dispositivi il Gruppo Camozzi ha fatto ricorso a tutta l’esperienza nei settori aerospaziale ed aeronautico: per costruire i loro stampi è stata utilizzata la tecnologia della più grande stampante 3D al mondo realizzata sempre da Camozzi: la Masterprint.

Come funziona. I robot scorreranno sulle rotaie esterne del Ponte dove permetteranno di verificare lo stato di integrità dell’infrastruttura inviando le immagini e i dati acquisiti a un centro di controllo, realizzando così un database digitale che grazie ad efficaci algoritmi di analisi e predizione darà modo al gestore di intervenire con eventuali azioni di manutenzione in via preventiva.