Tariffe teleriscaldamento all’insù "Promesse da marinaio di A2A"

Legambiente stigmatizza gli incrementi attuati dalla società energetica

Ritocco all’insù delle tariffe del teleriscaldamento, nonostante la promessa che i prezzi sarebbero rimasti congelati fino ad ottobre. La segnalazione da Legambiente Brescia che stigmatizza l’aumento di circa il 3% della tariffa monomia (unica) e di circa il 4% della quota a consumo della tariffa binomia (quota fissa più consumi), prevista da A2A dall’1 aprile. "Quando l’ad di A2A, Renato Mazzoncini, in Commissione Bilancio del Comune, il 2 marzo ha rassicurato i consiglieri e i cittadini che non ci sarebbero più stati aumenti fino al 30 settembre 2022 – commenta il presidente di Legambiente, Danilo Scaramella - avevamo commentato che non era un gran sacrificio per A2A visto che, in estate, non avrebbe consumato metano e che avrebbe continuato a vendere energia elettrica prodotta con i rifiuti al prezzo fissato per la produzione con gas. Nel frattempo il sindaco Del Bono faceva appello al Governo perché riconoscesse lo sconto dell’Iva applicato al metano e all’energia elettrica alle tariffe del teleriscaldamento passando dal 10% al 5% con un risparmio del 5% a favore degli utenti. Peccato che il 1°aprile, senza annunciarlo alla stampa e ai cittadini, A2A abbia pubblicato i nuovi prezzi con gli aumenti: gli incrementi che su base annuale possono pesare il 12-16%, ben oltre l’eventuale sconto Iva richiesto dal Comune". "La conferma della concretezza dell’impegno di A2A è facilmente verificabile sulla prima pagina della bolletta, già emessa nel mese di aprile e in distribuzione, in cui viene puntualmente riportata l’informazione del prezzo bloccato - replica A2A-. A Brescia c’è il sistema di teleriscaldamento più economico d’Italia, sistema allo stesso tempo più conveniente rispetto alle altre forme di calore".F.Pa.