Rezzato, vetrina rotta e svastica nella notte in un bar: "Spaventata, non so se riaprirò"

Il blitz è avvenuto ai danni di un locale gestito da una ragazza italiana di origini marocchine. Martedì presidio di solidarietà davanti al locale

Rezzato, vetrina rotta e svastica nella notte in un bar (Foto Facebook)

Rezzato, vetrina rotta e svastica nella notte in un bar (Foto Facebook)

Rezzato (Brescia), 27 gennaio 2020 - Choc a Rezzato, nel Bresciano. Ignoti hanno sfondato la vetrina nella notte e poi sul pavimento hanno lasciato una scritta: 'negra' con una svastica disegnata al contrario. Il blitz è avvenuto  in un bar di Rezzato gestito da una ragazza italiana ma di origini marocchine. Sulla vicenda indagano le forze dell'ordine. 

Sulla pagina Facebook "Rezzato democratica" si legge: "Durante la scorsa notte ignoti si sono introdotti in un bar di Rezzato sfondando le vetrine e imbrattando i pavimenti con segni e scritte ingiuriose rivolte alla titolare. Segni che stridono con la giornata di oggi dedicata alla memoria delle vittime della Shoah e delle tremende conseguenze del razzismo innalzato a ideologia. Vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alla titolare condannando con nettezza questo atto vile e razzista. Siamo convinti che le Forze dell’Ordine sapranno individuare al più presto i responsabili perché questo gesto violento non resti impunito".

"Non so se riaprirò il bar. Ora sono spaventata e turbata. Mi ha colpito che nessuno negli appartamenti vicini abbia sentito i rumori e denunciato", ha detto Madiha Khtibari, proprietaria del locale preso di mira da un raid razzista e sessista. La donna ha chiuso temporaneamente l'attività. "Spesso ricevevo apprezzamenti insistenti dai clienti e anche minacce verbali. Per questo preferivo sempre farmi accompagnare all'apertura e alla chiusura del bar" ha raccontato. Madiha ha poi spiegato che "quando è suonato l'allarme, credevo che magari fosse legato alla mancanza di corrente, anche perché non mi è mai capitata una cosa del genere. Sono andata al bar tranquilla, e quando sono arrivata era in uno stato indescrivibile. Tutte le vetrate spaccate, delle scritte sia all'interno che all'esterno...ho un portico fuori con i tavolini, e le tende erano state lacerate con dei taglierini, praticamente smembrate. Dentro le bottiglie erano state rotte, con i bicchieri buttati per terra e i frigo svuotati". Difficile dire quanto tempo e quanti soldi servano per sistemare tutto: "Prima che le assicurazioni si mettano in moto ci vorranno un paio di settimane. A livello economico non so quantificare i danni. Non so neanche se potrò riaprire, perché dopo una cosa del genere non me la sento". "E un bar frequentato da uomini - ha aggiunto - e io sono una donna, magari c'è qualcuno che esagera quando beve. Tante volte magari non ci fai neanche caso, per disattenzione o per routine. Poi succede questo e allora ti si accende la lampadina di pericolo, e capisci che forse il gioco non vale la candela".

L'associazione Diritti per tutti e il Centro sociale autogestito Magazzino 47, insieme a un gruppo di abitanti di Rezzato, ha organizzato per domani, martedì 28 gennaio, alle 18.30 un presidio di solidarietà davanti al bar.  Il presidio è stato organizzato - come spiegato sui social - "anche per raccogliere fondi con un aperitivo antirazzista, antifascista e antisessista per aiutare Madiha a ripartire".