Brescia, 22 marzo 2019 - Il cadavere ancora non si trova. Ma per la Procura di Brescia non vi sono dubbi: Souad Alloumi, la 29enne marocchina di cui non si hanno più notizie dal 3 giugno scorso, è stata uccisa dall’ex marito, geloso e ossessionante, che la controllava e «non accettava il suo stile di vita indipendente». Ne è convinto il sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo, che ha chiuso l’inchiesta a carico del Adbelmjid El Biti, il consorte cinquantenne connazionale della donna, per il quale a breve chiederà il processo.
All'uomo, che si trova in carcere dalla scorsa estate, il pm contesta una sfilza di reati pesanti come macigni: omicidio premeditato aggravato dai motivi abietti e futili, soppressione di cadavere e stalking. Nonostante El Biti si sia sempre detto innocente: «Souad è tornata in Marocco, se ne è andata per conto suo lasciando soli i bambini, io non c’entro» è la sua versione. Anche il Riesame, però, non gli ha creduto: «È crudele e spietato», hanno scritto i giudici, e non meritevole di scarcerazione per via di «una gravità indiziaria ben oltre la soglia richiesta».
Colf e cameriera in un ristorante, Souad scompare dalla casa di via Milano, a Brescia, dove vive dopo la separazione con i figli di 9 e 3 anni, la notte tra il 3 e il 4 giugno 2018. A segnalare che la donna non si trova è proprio l’ex, che il giorno seguente avvisa i servizi sociali. I piccoli già la sera prima hanno bussato ai vicini perché non sapevano dove fosse finita la mamma. Quel presunto allontanamento volontario, però, da subito fa sospettare un femminicidio. Troppi elementi impensieriscono la Polizia.
Una coppia, quella dei coniugi El Biti, con un matrimonio celebrato in Marocco e che poi si è trasferita a Brescia. Marito e moglie sono il giorno e la notte. Lei, avvenente e modaiola, ha 20 anni in meno del marito, il quale a differenza sua sogna di tornare in patria. La donna ha già denunciato il consorte un paio di volte per botte e maltrattamenti, è spesso piena di lividi, dice a chi la conosce di essere ossessionata dall’ex e per un periodo ha vissuto in comunità. Da un paio d’anni lo ha lasciato, frequenta un nuovo compagno e all’improvviso si è volatilizzata insieme al suo telefonino e al portafogli. Tutto molto strano. A cominciare dalle immagini registrate dalla telecamera sul retro del bar «Le Rose», che inquadra proprio il cortile dell’appartamento di Souad.
Nei video la si vede rincasare da sola alle 23.32 del 3 giugno. Alle 23.57 arriva anche l’ex, che le riporta i figli. L’uomo, dipendente in una fonderia a Seniga, nella Bassa, nelle ore seguenti entra e esce più volte dall’abitazione di Brescia tutto sudato e compie una sequenza di gesti inquietanti. Se ne va definitivamente alle 4.45, dopo essersi cambiato d’abito, trascinando a fatica fino alla vecchia Mercedes posteggiata fuori un pesante borsone nero. Il contenuto pare muoversi, ha la forma di ginocchia piegate. «Dentro c’erano lenzuola e vestiti» si è giustificato El Biti. Ma gli inquirenti sono sicuri: quello era il corpo di Souad. Forse strangolata, o soffocata. Fatta sparire per sempre.