Brescia, tirano petardi e il prof li bastona: "Vi devo ammazzare come cani"

Un docente di 59 anni è stato rinviato a giudizio per lesioni aggravate ai danni di due quattordicenni. Le botte con una mazza da baseball sulla testa e sul corpo

Brescia, Palazzo di giustizia

Brescia, Palazzo di giustizia

Brescia -  Due studenti per gioco lanciano petardi in strada che finiscono nel suo cortile. Il prof esce, li insegue e li pesta a sangue con la mazza da baseball. È l’accusa costata il rinvio a giudizio ad A.P.i, insegnante cinquantanovenne di un istituto professionale della provincia di Brescia, protagonista di un episodio di violenza inaudita. Il processo per il prof, imputato di lesioni aggravate ai danni di due quattordicenni (e sospeso dall’incarico), inizierà il prossimo 23 febbraio davanti al tribunale in composizione monocratica.

I fatti risalgono alla sera del 14 febbraio 2021. Era Carnevale. I due giovanissimi, allievi della stessa scuola nella quale lavorava il docente, stando alla ricostruzione del pm Donato Greco si divertivano facendo esplodere mortaretti. Un paio di petardi finirono nel giardino del condominio in cui vive l’insegnante, in un paese dell’entroterra gardesano.

Quella bravata gli avrebbe letteralmente fatto perdere il controllo: dopo aver visto gli autori dello scherzo dalla finestra di casa, A.P. pare sia sceso con una mazza da baseball in pugno e si sia lanciato all’inseguimento degli studenti. I due hanno cercato di dileguarsi nel buio con il prof alle calcagna, salito pure in auto per dare loro la caccia. I ragazzini sono infine stati raggiunti e stanati in una falegnameria di proprietà del padre di un amico nel circondario e laggiù il prof avrebbe preso a colpirli come un forsennato, alla testa e sul corpo.

«Basta, prof» lo avrebbero implorato loro. E lui: "Basta niente, vi devo ammazzare e vi lascio come cani", è la frase raggelante registrata agli atti. Uno degli studenti ha riportato un trauma cranico giudicato guaribile in 21 giorni, l’altro non solo botte in testa - 23 punti di sutura - ma anche alle spalle, al polso e alle mani, oltre a una sindrome da stress post traumatico, con prognosi di oltre 40 giorni.

"Poteva ucciderli, è stata una reazione inaudita" hanno denunciato i genitori dei ragazzini, assistiti dagli avvocati Marino Colosio e Francesca Scagliola. Dal canto suo il docente, in attesa di affrontare il processo, sta tentando di trattare un risarcimento con i familiari delle vittime. "La reazione spropositata è frutto di un lungo pregresso di scherzi insostenibili che avevano esasperato il professore – spiega l’avvocato Luca Broli, che assiste il 59enne con il collega Michele Zerbio –. Non era certo la prima volta che A.P. finiva nel mirino".