Brescia, risarciti dopo 10 anni per la strage di San Polo

Quattro vittime, sentenza ribaltata: 150mila euro ai genitori di Domenico Tortorici

Strage nel quartiere san Polo

Strage nel quartiere san Polo

Brescia - Il figlio 19enne, Domenico, la notte del 4 marzo 2012 fu ucciso a colpi di pistola insieme alla fidanzata Chiara, alla madre di lei, Francesca Alleruzzo, e al nuovo compagno della donna, Vito Macadino, dall’ex di Alleruzzo, Mario Albanese (condannato all’ergastolo). Dieci anni dopo la strage di San Polo a Brescia si registra una buona notizia per i parenti delle vittime: lo Stato risarcirà 150mila euro ai genitori di Domenico, Maria Giuseppa e Benedetto Tortorici, che non avevano mai visto un euro dall’assassino. A disporlo è stata la Corte d’appello di Roma.

I giudici di secondo grado hanno ribaltato la sentenza del Tribunale che invece aveva bocciato la richiesta di indennizzo avanzata dai Tortorici sulla scorta di una direttiva europea del 2014 che addebita allo Stato il rimborso in caso di impossibilità di ristoro da parte del reo di delitto violento. "È la prima volta in Italia che viene riconosciuto un risarcimento per omessa e tardiva trasposizione della direttiva Ue sull’indennizzo ai parenti", sottolinea l’avvocato Claudio Defilippi del Foro di Milano, esperto di casi simili - È una sentenza pilota. Il tribunale aveva negato il risarcimento ai genitori di Tortorici sostenendo non fossero state fornite prove a sufficienza dell’incapacità di Albanese di rifonderli.

Un errore , giacché era stato ammesso al gratuito patrocinio delle spese legali. Certo la somma non è sufficiente, noi avevamo chiesto 500mila euro. Diciamo che potrebbe ritenersi equo un risarcimento di 250mila. Questi 150 sono comunque un bel passo in avanti rispetto alle liquidazioni circolate ultimamente in Italia, sui 60mila euro, per non dire degli 8mila dell’epoca Renzi. Ridicole rispetto a quanto avviene in Germania o Francia. Certo, ora si aprirà il capitolo tempi di incasso effettivo, un’altra nota dolente".