"Storia di verità negate" Il 48esimo della strage

Lungo e commosso applauso di una piazza Loggia gremita per il ricordo. Appuntamento segnato dall’avvio di un nuovo capitolo giudiziario

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di Federica Pacella

Il lungo e commosso applauso di una piazza Loggia gremita, dopo gli otto rintocchi della campana a ricordo delle 8 vittime della bomba esplosa il 28 maggio del 1974, era l’immagine che mancava da due anni. Migliaia i bresciani che si sono riversati nella principale piazza cittadina, riempiendola come non avevamo potuto fare nel 2020 e 2021 a causa di Covid, per il 48esimo anniversario della Strage. Dopo la sentenza della Corte di Cassazione del 2017, che aveva dato un nome a due responsabili della Strage (Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte), l’appuntamento di quest’anno è tornato ad essere segnato dall’avvio del nuovo capitolo giudiziario che si è aperto due settimane fa con l’accoglimento dell’istanza di revisione del processo a Tramonte (l’8 luglio l’udienza in Corte d’appello di Brescia).

A breve si attende inoltre la richiesta, da parte della Procura bresciana, del rinvio a giudizio di Marco Toffaloni, 65 anni, e di Roberto Zorzi, 68enne, indagati nell’ambito della nuova inchiesta sui presunti esecutori materiali della Strage. "La verità storica è ormai acclarata, ma ci sono tre procedimenti in corso – ha dichiarato il presidente della Corte d’appello di Brescia Claudio Castelli - anche a distanza di 48 anni, troppi, si arriverà a processi e soluzioni giudiziarie rispetto a Piazza della Loggia. Questo però è un elemento di forza della democrazia, non di debolezza, perché vuol dire che anche di fronte a crimini efferati e gravissimi come questi si osservano le regole processuali. La forza più grande dell’Italia è stata processare gli autori delle stragi e dei misfatti peggiori con le regole speciali, senza tribunali speciali". Alla commemorazione davanti alla stele dei Caduti, ieri mattina è arrivato anche il segretario del PD Enrico Letta che, in merito agli sviluppi giudiziari, ha commentato: "Questo Paese non riesce mai a dire la parola fine e questo è un elemento di tristezza. È una storia fatta di verità negate". Di memoria e democrazia hanno parlato, invece, Lorenzo Lancini della Consulta degli studenti ed Emanuele Ronzoni segretario organizzativo Uil nazionale, mentre in salone Vanvitelliano il presidente della Provincia Samuele Alghisi, i sindaco di Brescia Emilio Del Bono e di Bologna Matteo Lepore, con la a giornalista e scrittrice Benedetta Tobagi, hanno ripercorso ‘il lungo filo nero delle stragi, il lento cammino della giustizia’. In Loggia sono arrivati anche i messaggi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.