
di Milla Prandelli
La Regione blocca caccia e pesca e gli appassionati bresciani si sentono presi di mira. "Siamo basiti – spiega Marco Bruni, presidente di Federcaccia Brescia –, il nuovo Dpcm non sospende la caccia. Vieta però gli spostamenti che non siano motivati da motivi di lavoro e salute. A che pro imporre un divieto? I cacciatori sanno rispettare quanto imposto dal Governo, anche se siamo certi che andando soli per monti e valli non esporremmo nessuno al rischio di contagio". La risposta dell’assessore regionale Fabio Rolfi: "Quello fatto da Regione Lombardia è stato un atto dovuto – spiega –, conseguente alla comunicazione della Prefettura di Milano in cui specifica una interpretazione restrittiva del decreto, secondo cui pesca e caccia sono di fatto vietate nella zona rossa. Noi a livello prudenziale abbiamo chiesto di stare fermi almeno questo weekend. L’interpretazione non ci convince. La pesca è un’attività sportiva e la caccia è una attività motoria. Vorremmo ricordare che nel primo lockdown la pesca era garantita. Ci sembra contraddittorio".
Sulla stessa linea il consigliere Gloriano Massardi: "Non ha alcun senso fermare la caccia e la pesca". Conferma la posizione espressa dalla Regione il portavoce dell’Unione Pescatori Brescia, Germano Bana: "Aspettiamo di capire come muoverci – dice –. È un altro provvedimento incomprensibile". Più prudente è il responsabile dei cinghialai dell’Ambito territoriale unico di caccia, Ivan Gitti: "In questo momento non riesco a pensare alla caccia - spiega – sono anche un barista e mi occupo di politica".