Spese di riscaldamento elevate Il museo Bergomi chiude tre mesi "400 euro al giorno sono troppi"

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Museo chiuso per caro bolletta. Succede a Montichiari, dove l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Marco Togni e Montichiari Musei hanno deciso di chiudere il museo Bergomi fino a metà marzo per i pesanti aumenti delle bollette dell’energia che il Centro Fiera, società controllata dal Comune e proprietaria dello stabile in cui si trova la struttura museale, si trova a sostenere questo inverno.

"Non è stato facile giungere a questa scelta – spiega l’assessore alla Cultura Angela Franzoni – che tuttavia non ha alternative se non vogliamo gravare eccessivamente sui conti del polo fieristico. È da considerare inoltre che il periodo più freddo è anche quello che registra un minor numero di visitatori al Museo Bergomi. Abbiamo naturalmente pensato anche ai laboratori didattici, che sino alla prossima primavera avranno luogo al Museo Lechi".

Di decisione sofferta parla pure il direttore di Montichiari Musei, Paolo Boifava: "Vista l’eccezionale situazione determinata dal caro energia, il Centro Fiera, in accordo con il Comune e il sottoscritto, ha deciso di spegnere il riscaldamento del museo. A fronte di un costo giornaliero di circa 400 euro, l’ente fieristico, a cui spetta il pagamento delle utenze, ha comprensibilmente preferito risparmiare sui costi eccessivi che si prospettavano per riscaldare i grandi spazi che ospitano l’importante collezione etnografica del pittore Giacomo Bergomi".

La riapertura è prevista per venerdì 17 marzo, quando si inaugurerà la mostra dedicata alle fotografie scattate da Bergomi, ideale celebrazione dei cent’anni dalla nascita e dei venti dalla morte, mentre tra Castello Bonoris e Museo Lechi andrà in scena la serie di iniziative dedicate al centenario della morte del conte Gaetano Bonoris.

Federica Pacella