Brescia, il pm: "Souad è stata uccisa dal marito"

Il magistrato chiede per l’uomo già in carcere il processo per omicidio

L’appartamento dove viveva Souad Alloumi

L’appartamento dove viveva Souad Alloumi

Brescia, 20 aprile 2019 - Il mistero della scomparsa di Souad Alloumi, la giovane marocchina di cui non si hanno più notizie dal 3 giugno scorso, sta per approdare in tribunale. Per la procura la 29enne mamma e moglie è stata uccisa dall’ex marito geloso che va processato per omicidio premeditato aggravato dai motivi abietti e futili, soppressione di cadavere e stalking. Il pm Maria Cristina Bonomo ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per Adbelmjid El Biti, il consorte connazionale cinquantenne in carcere dalla scorsa estate che si è sempre professato innocente. "Souad è tornata in Marocco, è andata via per conto suo lasciando soli i bambini, io non c’entro nulla con questa vicenda» si è difeso l’imputato, al quale però il Riesame ha negato la rimessa in libertà perché crudele e spietato".

Colf e cameriera in un ristorante, Souad scompare la notte tra il 3 e il 4 giugno 2018 dalla casa di via Milano a Brescia dove si è trasferita con i figli di 9 e 3 anni dopo essersi separata. Da allora di lei non c’è traccia. Anche il corpo non si trova. A segnalare che la donna è irreperibile è proprio El Biti, che il lunedì seguente, 5 giugno, avvisa i servizi sociali. I bambini già la sera prima hanno chiesto aiuto ai vicini perché non sanno dove sia la mamma. L’uomo parla di un presunto allontanamento volontario però da subito emergono una serie di elementi sospetti che fanno balenare un finale tragico. Marito e moglie sono agli antipodi. I due si sono sposati in Marocco e poi trasferiti a Brescia. Lei, avvenente e ben integrata, ha 20 anni in meno del marito. Lui, operaio in una fonderia a Seniga, nella Bassa, sogna di tornare in patria. Per la Procura è geloso e controllante e non sopporta lo stile di vita libero e occidentale di Souad, che lo ha già denunciato un paio di volte per botte e maltrattamenti, è spesso piena di lividi, al momento della scomparsa è al centro di una separazione molto contrastata e agli amici racconta di esserne ossessionata.

Da un paio d’anni lo ha lasciato, frequenta un nuovo compagno e all’improvviso non dà segni di vita, sembra essersi volatilizzata con il telefonino e il portafogli. Il giallo per gli inquirenti si spiega così: Souad è stata strangolata o strozzata da El Biti che poi l’ha fatta sparire. Le immagini registrate dalla telecamera sul retro del bar Le Rose, che inquadra proprio il cortile dell’appartamento della ragazza, sono ritenute determinanti. Nei frame la si vede rincasare da sola alle 23.32 del 3 giugno. Alle 23.57 la raggiunge l’ex, che le riporta i figli. L’uomo è immortalato mentre quella notte compie una serie di strane manovre. Entra e esce più volte dall’abitazione tutto sudato. Se ne va definitivamente alle 4.45 dopo essersi cambiato d’abito. Con sé ha un voluminoso borsone nero che trascina a fatica fino alla vecchia Mercedes posteggiata all’esterno. Il contenuto pare muoversi, ha la forma di ginocchia piegate. «Erano solo lenzuola e vestiti» dice. Ma per la Procura all’interno c’era il corpo, poi gettato chissà dove. E il responsabile della sparizione deve pagare i suoi conti con la giustizia.