Spaccio, risse, furti, baby gang. Una quotidiana convivenza con la microcriminalità che sta esasperando i commercianti della zona stazione di Brescia che, ieri mattina, hanno messo in atto un’azione provocatoria, consegnando simbolicamente le chiavi delle loro attività commerciali. Una trentina quelle raccolte e poi consegnate in Loggia alla sindaca Laura Castelletti e in Prefettura, all’attenzione del prefetto Andrea Polichetti. Tra di loro anche Massimo Tacconi, presente come commerciante, ma che ha espresso la propria vicinanza anche come consigliere comunale (Lega).
"Una situazione sempre più insostenibile – dicono gli esercenti –. Ci sentiamo insicuri". La stazione è da sempre nell’occhio del ciclone per la questione sicurezza. Tante le lettere e le petizioni degli ultimi anni, che hanno portato a presidi e interventi per migliorare l’illuminazione e la vivibilità della stazione. Le criticità, però, permangono: gli esercenti registrano minacce con coltelli, furti nei bar e nei negozi, scontri anche con baby gang di giovani ragazze. E poi c’è lo spaccio, ormai cronico, che trova nella stazione una delle piazze più frequentate. La consegna simbolica delle chiavi è stata l’occasione per ripetere le richieste: presidio costante delle forze dell’ordine, illuminazione non solo nel piazzale della stazione ma anche nelle vie limitrofe, telecamere puntate sulle strade. Ora ci si aspetta qualche risposta, in particolare la riqualificazione della zona, altrimenti il fronte dei commercianti è pronto a scrivere al Ministero dell’Interno. F.P.